Calciomercato Napoli - L'editoriale sul Corriere del Mezzogiorno della collega Monica Scozzafava:
"Se una stagione fa De Laurentiis avesse rivelato il suo rimpianto rispetto ai 110 milioni di sterline rifiutati per Koulibaly, ci sarebbe stata una sollevazione popolare. E se avesse aggiunto: non resisterò più alle grandi offerte e venderò i giocatori anche dopo un anno, la Napoli del pallone lo avrebbe attaccato duramente. Lo ha detto ieri, nel silenzio generale. Qualcosa (o molto di più) è cambiato. La percezione del calcio nell’era post Covid è meditata, riflessiva e molto prudente. De Laurentiis ha battezzato un nuovo ciclo, avendo evidentemente intuito che negli ultimi tre anni (al netto dell’emergenza sanitaria) ha tradito la sua reale dimensione: 11o milioni di tetto ingaggi, fuori dalla Champions e settimo posto in campionato.
Troppo per un club che si autofinanzia. Nell’anno in cui con Sarri furono realizzati 91 punti e per la prima volta il testa a testa con la Juve fu avvincente e durò quasi fino alla fine del campionato, il Napoli aveva acquistato nel mercato estivo i soli Ounas e Mario Rui. C’erano risorse incredibili (portate al massimo) ereditate dalla gestione Benitez del 2013, quando il mercato fu incredibilmente ricco. Mertens, Callejon, Koulibaly, Higuain arrivarono però dopo la vendita di Cavani. Negli ultimi cinque anni De Laurentiis ha alzato gli ingaggi e ha venduto solo due giocatori: il Pipita e Jorginho.
Se non vinci, se i soldi della Champions sfuggono l’imprenditore è in difficoltà. Con Ancelotti il Napoli aveva provato a essere pretenzioso, non riuscendoci. Con Gattuso può ristabilire la propria dimensione provando a ritrovare certezze. Il Covid è una emergenza anche e soprattutto economica: cosa accadrà adesso? L’orizzonte è assai nebuloso e De Laurentiis si è reso conto di aver commesso degli errori, soprattutto se rispetto ai big oggi è costretto ad abbassare le pretese. I 110 milioni di sterline per Koulibaly oggi sono 70 milioni, se arrivano. Di questi tempi, si prendono. Per non rischiare di imitare l’Inter del post Mourihno".