Il cannibale torna. 77 giorni dopo. Ha fatto pace con Politano, si è spiegato anche con Spalletti (e con il suo vice Domenichini), ha promesso che non si lamenterà più per un pallone che non arriva, per un gol che sbaglia o per un passaggio sbagliato. Ma tutti sanno che non sarà così: fumantino, scatenato, iradiddio com'è, Victor Osimhen perderà le staffe appena le cose non andranno come pensa debbano andare.
Come riporta Il Mattino:
“È fatto così, cambiarlo non avrebbe senso. Magari, la sua forza è proprio in questo modo che ha di sbattersi anche per cose inutili. D'altronde, proprio la gara di andata, la prima del campionato, è il simbolo di ogni cosa: rimediò un rosso per uno schiaffo (presunto, molto) a Heymans. Con il nigeriano dalla faccia da bambino, cambia il Napoli. E Spalletti non vedeva l'ora. Ma anche Mertens: torna in panchina, cede il testimone, aspetta il suo momento per dare una mano al ragazzino che per il Napoli è anche una specie di talismano. Osimhen ha spiegato di aver capito, che non succederà, che non reagirà a nulla. La prossima estate i club di Premier, dove collezionano carne umana pregiata, faranno scattare l'asta. Il Napoli proverà a trattenerlo, non si capisce per quanto, vista anche la mostruosa crisi finanziaria che s'è abbattuta in serie A.