Ormai ci siamo: siamo al 29 di dicembre, manca pochissimo all’apertura dei battenti del calciomercato invernale 2019. Mai come stavolta, una sessione importante per il Napoli. Ma badate all’entusiasmo e non facciamolo trasparire troppo se ci ritroviamo a colloquio con chi è più dentro alle cose. Se vi trovaste a chiacchierare con un dirigente sportivo che si occupa di mercato, potete star certi che a qualsiasi domanda circa la finestra di gennaio la risposta sarà la stessa: «È un mercato complicato». Ed è vero per molteplici motivi: la durata, sicuramente inferiore rispetto a quello estivo; il tempo, perché trasferirsi a gennaio fa sempre meno piacere che farlo a bocce ferme; i prezzi, visto che a stagione in corso qualsiasi club spara prezzi più alti per dare il via libera ad una cessione. Tutto confermato guardando dalle nostre parti: in particolar modo per il Napoli è storicamente così.
LA STORIA. La casistica dell’ultimo decennio lo dice, basta fare incetta di fosforo e ricordare quello che (non) è stato fatto dal Napoli anche in sessioni che oggettivamente avrebbero dovuto movimentare l’inverno azzurro. L’anno dei 91 punti, ad esempio, in piena lotta scudetto con la Juventus in questa fantastica stagione con Sarri alla guida a gennaio arrivò il solo Mario Rui, un rincalzo, all’epoca, di un Ghoulam che si esprimeva a livelli ben più alti di quello di inizio stagione. Galeotto, pure, fu l’ultima edizione del mercato invernale: fermo, immobile il primo Napoli di Ancelotti, ma galeotte soprattutto quelle cessioni di Hamsik e Rog, senza di fatto andare a cercarne i sostituti. L’ultima luce, se di tale si può parlare, riporta alla mente Benitez e quei due rinforzi inizialmente sottovalutati e diventati poi perni del Napoli che sarebbe divenuto: Jorginho e Ghoulam (e poi la meteora Henrique) il frutto di quel 2014 tanto lontano nel tempo. In mezzo tante campagne passate inosservate, in cui Aurelio De Laurentiis e i suoi uomini sono rimasti perlopiù lì a guardare e programmare il futuro. Perché d’altronde - dicevamo - la rigidità dell’inverno del calcio rende tutto più complicato.
INVERTIRE LA ROTTA. Quest’anno più che mai, però, il Napoli dovrà cambiare marcia. In meno di un mese dovrà sistemare più di una cosa nella rosa che dovrà poi essere rivalorizzata al meglio dal nuovo allenatore Gattuso. Dalle ultime partite - le prime del tecnico calabrese - sono arrivati segnali chiarissimi: in primis il regista, per il quale dovrà lavorare e farlo pure in fretta. Stavolta il Napoli non ha tempo. Siamo abituati alle lungaggini contrattuali del club di Aurelio De Laurentiis, ma adesso bisognerà rimescolare le carte, fare ciò che in passato non è stato mai fatto. Subito è meglio. Il gennaio di campo infuocato lo richiede. Inter, Lazio, Juventus, Fiorentina, probabilmente due turni di Coppa Italia: vietato sbagliare, vietato ripetere le ultime stagioni. Qualche rinforzo urge, qualche altro comunque dovrà arrivare. Giuntoli e De Laurentiis saranno più impegnati che mai per il prossimo mese abbondante.