L'edizione odierna de Il Mattino di Napoli si sofferma sulla prima delle tre date di Geolier allo stadio Maradona, andata in scena ieri sera:
"«Per sempre» è l'incipit-promessa, «Money» l'hit che rompe il ghiaccio e non lascia più nessuno fermo: sul prato, in curva, in tribuna, dietro il palco, tutti ballano, tengono il tempo, cantano. Manu sorride sotto i baffetti, ha superato l'emozione dell'inizio («Mamma miiiiiii, ma quanti ne sono?»), carbura con la mitraglia del suo flow, che nel catino bollente del Diego Armando Maradona (in)canta e detta legge nella notte dei record. Primo in classifica per la seconda settimana consecutiva con l'album «Dio lo sa», Geolier ha compiuto l'impresa: è il nuovo re dello stadio, in attesa che Antonio Conte e i suoi si riprendano la palla. Tre sold out, come lui nessuno mai, nemmeno i Coldplay, 140.000 persone in festa, ospiti di ogni tipo, e la coincidenza del doppio show di Renato Zero & friends in piazza del Plebiscito a dare ancor più a queste serate il peso dell'evento. Questi tre sold out valgono uno scudetto, valgono il Sanremo perso contro Angelina Mango (un accenno ai fischi c'è, come ai ai suoi critici), valgono come passaporto per sfide ancora più clamorose: come l'annuncio dello show del 25 luglio 2025 all'ippodromo di Agnano".
E all'edizione odierna de Il Mattino di Napoli afferma:
«Ma no», si difende lui, «quando vuoi che mi ricapita più di fare tre tutto esaurito nel mio stadio? Mi basterebbe essere entrato nel club di quelli che una volta all'anno, o giù di lì, possono fare qui un concerto, anche uno solo all'anno. Ma per tutta la vita. Non ho bisogno di mettermi la maglia azzurra per dire che stanotte Napoli mi ha fatto battere il cuore all'impazzata», confessa Geolier che sul rapporto con la sua città ha già detto tutto proprio in «Per sempre»: «'Ncuollo tengo na città ca forz' me pesa/ pecché nun songo i' ca a mantengo/ è essa ca mantene a me». Il cucciolo hip hop di quel freestyle degli esordi è diventato adulto da tempo. Anzi: gruosso assaie. «Stanotte mi avete dato tanto, troppo, manco nei sogni potevo sognare una cosa così».