Napoli - Secondo l'edizione di oggi de Il Mattino...
"48 ore, poco più forse, per sancire un divorzio che sembra inevitabile: c'è Massimiliano Allegri già pronto a diventare il nuovo allenatore dell'Inter mentre c'è Antonio Conte già pronto, invece, al secondo strappo consecutivo, dopo quello che l'ha portato dal campo al tribunale con il Chelsea. Martedì il vertice decisivo con patron Zhang di Suning e tutti gli altri vertici nerazzurri per definire il terzo indizio, quello che fa una prova: perché la stagione che vede partire sulle panchine di Inter, Juve e Napoli allenatori come Antonio Conte, Maurizio Sarri e Carlo Ancelotti è, anche, la stagione, dove gli stessi devono certificare che i trionfi all'estero valgono zero quando si torna in Serie A. E non c'è la necessità di Sherlock Holmes o della penna di suo padre, Arthur Conan Doyle, per capire che il ritorno dall'estero, in particolare dalla Londra del famoso detective, non è garanzia di bel gioco o di crescita per un gruppo: anzi, può trasformarsi in un boomerang ed allora meglio tornare nel rifugio, come ha dimostrato Ancelotti, che poche settimane dopo l'addio al Napoli già sorrideva per le foto di rito all'Everton, con un faraonico contratto da 50 milioni e una serie di risultati, anche in questo caso, non particolarmente esaltanti.
25 MILIONI PER UN TITOLO
Eppure, una sorta d'esterofilia tutta italica ammanta quasi di santità quelli che in altri campionati hanno avuto qualche buon risultato. Aurelio De Laurentiis, per Carlo Ancelotti, ha speso la cifra più alta della storia del Napoli per un tecnico, lambendo i 5 milioni di stipendio, Maurizio Sarri ha percepito 6 milioni netti, mentre Antonio Conte, autore di polemiche a raffica contro la sua stessa società, ha intascato alla fine di una stagione che non l'ha visto sollevare neppure un trofeo, 11 milioni netti, quasi il doppio degli altri colleghi lautamente pagati. Non basta: per Ancelotti, il Napoli ha alzato sensibilmente il monte ingaggi e ha fatto l'acquisto più costoso della sua storia (fino all'arrivo di Osimhen), quel Lozano che pare possa esser dirottato in prestito come un giocatore da poter valorizzare. La Juventus ha continuato ad indebitarsi, garantendo De Ligt a Sarri, spendendo quasi 100 milioni tra cartellino e commissioni. L'Inter, poi, ha un passivo nella bilancia dei trasferimenti di 121 milioni e ha già acquistato Hakimi per 40, di fatto spendendo quanto introitato dalla cessioni di Icardi. Non è bastato a Sarri lo scudetto per evitare d'esser silurato dopo che alcuni dirigenti e una parte dello spogliatoio ne avevano le tasche piene dei suoi allenamenti e dei suoi modi: per qualcuno, dalle parti di Torino, l'eliminazione dalla Champions per mano del Lione è stato un sospiro di sollievo per poter defenestrare un progetto triennale mai davvero desiderato. Eppure, quasi 25 milioni pagati da Inter, Napoli e Juventus d'ingaggi per un solo titolo, quello vinto da Sarri".