Napoli - Giuseppe Pecoraro, ex procuratore generale della Federcalcio dal 2016 al 2019, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport: "C’è un problema di fondo, quello del rapporto con la magistratura che non può essere di carattere personale. Io avevo contatti istituzionali rafforzati da relazioni personali con prefetti, questure, procure. Questo mi consentiva di ricevere documentazione utile. Io ritengo che tale collaborazione vada formalizzata. Non è stato fatto nulla, nonostante le nostre sollecitazioni, su tre argomenti portanti quali i problemi di bilancio dei club, le scommesse e le plusvalenze. Manca la volontà di andare fino in fondo. Inoltre mi sarei aspettato di ascoltare una presa di posizione sulla questione dell’esame d’italiano di Suarez"
Ci sono vicende che lasciano perplessi. Per restare nel piccolo: analoghe espressioni blasfeme sono punite una volta con la squalifica e un’altra con l’ammenda.
"Dovrebbe essere il giudice sportivo a spiegarne il motivo. Però ha ragione, queste sono piccolezze. A me preoccupa di più, per esempio, il fatto che tante squadre nelle serie inferiori vengano improvvisamente escluse per problemi finanziari. Problemi del genere falsano i campionati".
Si diceva: Pecoraro applica principi giuridici astratti ma non conosce i regolamenti.
"Si disse quando non vollero darmi l’audio del dialogo tra Orsato e il Var intorno alla mancata espulsione di Pjanic in Inter-Juventus del 2018. Perché, mi raccontarono, non esisteva. Mi domando perché invece esistessero sonoro e video di tutte le altre situazioni".
Già che ci siamo: la convince la sentenza del collegio arbitrale del Coni su Juventus-Napoli, la partita saltata per Covid?
"Non poteva che andare così, con l’annullamento della sconfitta a tavolino del Napoli. Questione di gerarchia delle fonti di diritto. Il presidente Franco Frattini è un giurista di livello eccelso".