Ultimissime Napoli - Gianni Infantino, presidente della FIFA, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport.
A maggio si può ripartire?
"Prima la salute. Poi tutto il resto. E il resto, per i dirigenti, significa sperare il meglio ma anche prepararsi al peggio. Senza panico, diciamolo chiaramente: si giocherà quando si potrà senza mettere a rischio la salute di nessuno. Federazioni e leghe siano pronte a seguire le raccomandazioni di governi e Oms. Io ringrazio dottori, infermieri e tutti quelli che rischiano la loro vita per salvarne altre. Loro sono eroi".
Cosa può fare la Fifa?
"Abbiamo dimostrato spirito di cooperazione e solidarietà con Europa e Sudamerica. Ora pensiamo al calendario delle nazionali. E alle modifiche e alle dispense temporanee per i regolamenti sullo status dei calciatori e i trasferimenti. Per proteggere i contratti e adeguare i periodi di registrazione. Servono misure dure. Ma non c’è scelta. Dovremo tutti fare sacrifici".
Spostare l’Euro significa spostare il Mondiale per club, il “suo” sogno.
"Non il mio sogno, ma un torneo Fifa per sviluppare il calcio di club mondiale, voluto da tutti i club, compresi i top europei. Quando l’Uefa creò la Champions, trent’anni fa, ci fu l’insurrezione di federazioni e leghe: avevano paura della novità. Ora si dice che è stata una genialata. Siamo di fronte a paure simili e inutili: tutti avranno benefici. Vediamo cosa diranno tra trent’anni. Presto decideremo se giocare la prima edizione nel 2021, nel ‘22 o al massimo nel ‘23. Ma non dimentichiamo una cosa…".Cosa?
"Solo noi facciamo solidarietà mondiale. Il Mondiale per club e il Mondiale sono l’unica fonte d’introiti per la maggioranza delle federazioni. Senza, in oltre cento paesi non esisterebbero campionati, settori giovanili, calcio femminile, campi. Rinviare il Mondiale per club fa perdere centinaia di milioni alla Fifa e a tutte le federazioni. Abbiamo i mezzi per far fronte a queste perdite. Ma...".Ma?
"Ma le soluzioni sul calendario internazionale devono tener conto degli interessi di tutti gli stakeholders. È una responsabilità Fifa. Ne parleremo con confederazioni, federazioni, leghe, club, calciatori. Sicuro che tutti siano pronti a fare un passo indietro, come noi".