Notizie - L’Agenzia italiana del farmaco ha aperto alla possibilità di una sperimentazione su Avigan, il medicinale giapponese su cui si è concentrata l’attenzione del mondo. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha frenato, però, l'entusiasmo: "L’uso di trattamenti non testati potrebbe suscitare false speranze, fare più danni che benefici e causare una carenza di medicine essenziali per curare altre malattie. Riconosciamo che c’è un disperato bisogno di terapie efficaci, che attualmente non esistono. Ecco quanto riportato dall'edizione odierna del Corriere della Sera ed evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli24.it:
"Le aspettative in questi ultimi giorni si sono concentrate su Avigan. Ne ha discusso il Comitato tecnico-scientifico dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), dando il via libera a «un programma di sperimentazione e ricerca per valutare l’impatto del medicinale nelle fasi iniziali della malattia», come spiegato dal ministro della Salute Roberto Speranza. Le risposte «non arriveranno prima di 3-4 settimane», ha chiarito il presidente Aifa, Nicola Magrini. Un altro fronte interessante è quello rappresentato dal farmaco antivirale remdesivir, in sperimentazione in 12 centri italiani su pazienti con Covid-19: il medicinale (non ancora in commercio, quindi somministrabile solo in via compassionevole), sviluppato originariamente come anti-Ebola, è stato messo a disposizione gratuitamente dalla casa farmaceutica Gilead. Altri due farmaci da tenere d’occhio sono siltuximab, che ha un meccanismo d’azione simile a tocilizumab ed è in sperimentazione a Catania e Brescia, e la clorochina, un medicinale anti malarico che si è dimostrato efficace in diversi pazienti, anche in associazione con lopinavir/ritonavir, usati contro l’Hiv".