Ultime Coronavirus - Gli insulti razzisti, il lancio di sedie dai balconi, i furgoni catapultati e le targhe delle auto degli stranieri esibite come trofei. Mondragone brucia di rabbia e, per la prima volta nella sua lunghissima storia di città di mare con l'accoglienza nel dna, rischia di implodere sotto il peso delle tante, troppe assurdità sociali.
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Come riporta Il Mattino:
"Per dieci anni, i bulgari dei Palazzi Cirio sono stati un esercito di invisibili a buon mercato. Valgono, sui campi di pomodori, gli uomini tre euro l'ora, le donne uno e mezzo. Pagano, a testa, anche cento euro ciascuno per vivere nei palazzi che dovevano essere il trampolino del boom turistico e invece sono diventati un ghetto senza regole che, quando le regole se l'é viste imporre, le regole, col coprifuoco e la zona rossa per gli oltre cinquanta contagi registrati, ha finito per scoppiare. La lunga giornata di Mondragone è iniziata con la protesta dei bulgari che, ieri mattina, violando il nastro biancorosso e i New Jersey che sono bastati, altrove, a contenere interi paesi in quarantena, si sono riversati in viale Margherita chiedere viveri e medicinali.
Il corteo è rientrato grazie alla mediazione della Digos. Ma l'azione degli stranieri è stata letta da un gruppo di italiani come una sfida e si è rivelato essere solo il primo grado di una tensione che nel pomeriggio è esplosa in tutta la sua violenza. La miccia covid innesca la polveriera Litorale e rompe un equilibrio tanto precario quanto conveniente. Alle 16 va in scena la guerriglia urbana ai Palazzi Cirio. Due ore prima, via whatsapp e sui social, qualcuno fa circolare un messaggio che suona come una chiamata alle armi.
Scrivono di «un corteo pacifico», gli organizzatori, ma è chiaro sin da subito che la situazione è destinata a degenerare. I bulgari, dopo le fughe e le «catture», sono stati rintracciati e messi in quarantena i quattro positivi fuggiti due giorni fa, sono ormai rassegnati alla clausura e osservano i manifestanti dai balconi. Ben presto partono i cori si sfida «Uscite, uscite adesso», gridano gli italiani dalla strada, condendo gli sfottò con pesanti epiteti razzisti. È un attimo: dai piani più alti dei palazzi volano un paio di sedie. Qualcuno ne raccoglie i pezzi e ne ricava un punteruolo. Alla fine arriva l'esercito a sedare gli animi".