Antonio Corbo, editorialista di Repubblica, commenta così il periodo delicato che sta vivendo il Napoli tra campo e situazione extra campo. Ecco uno stralcio del suo editoriale:
"La prima analisi divide le responsabilità tra una squadra demotivata finora sdraiata sugli alibi e una società che non incide, resa debole da un presidente che si sente molto forte, ma lasciato solo da una dirigenza che non compare mai. Un figlio vicepresidente ed un vertice che pesa abbastanza sul bilancio, con amministratore delegato, due direttori sportivi, un capo dello Scouting. Un gruppo di lavoro che ha gestito due mercati non fortunati, se Mazzarri schiera come ieri 9 titolari su 11 dello scorso anno. I nuovi. Mazzocchi, generoso ma non ancora un campione a 29 anni, messo a sinistra con piede destro. E Traoré di buona tecnica ma poco essenziale e prolisso, quindi non risolutivo per ora".
"Un plotone di ombre, capitanato da un evaporato Di Lorenzo dopo tanto giocare, soffre anche con Ostigard, affidabile ma troppo incline alle ammonizioni al punto da essere ritirato da Mazzarri. Una squadra così ridotta, possibile? Il presidente o il suo costoso staff hanno provato a farsi raccontare se è cambiato qualcosa nei profili psico-atletici? Possono fornire elementi di raffronto tra un anno e l’altro anche i medici, testimoni attendibili, il capo Raffaele Canonico e Raffaele Landolfi, autorevole ma astratto amico del presidente. Un crollo di 29 punti merita una inchiesta interna".