Corbo: "Napoli a +8 sulla Juve, ci pensate? Mai come oggi tanta fretta per questa partita!"

Rassegna Stampa  
Antonio CorboAntonio Corbo

L'editoriale scritto da Antonio Corbo per La Repubblica in vista di Napoli-Juventus, la partita di oggi alle ore 18:00 allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli. Se gli azzurri vincono, vanno a +8 sulla Juve

Notizie Napoli Juve. Oggi è il giorno della partita: Napoli e Juventus si affrontano ore 18:00 allo stadio Maradona nella terza giornata del campionato di Serie A. In vista di stasera, ecco l'editoriale scritto dal giornalista Antonio Corbo sulle pagine del quotidiano La Repubblica.

Napoli Juventus

Napoli Juventus: l'editoriale di Corbo

Si arriva allo stadio a passo veloce. Mai tanta fretta di arrivare. Che ansia, in tanti immaginano la possibile classifica di stasera. Il Napoli che rimanda a letto la Juve con 8 punti di distacco, ci pensi? Il calcio è fatto di sogni per i tifosi. Per i presidenti le attese sono a volte fitte di incubi.

Sta peggio lo juventino dopo la brusca virata del 3 aprile in Versilia. Era in villa, via Agnelli 47, per vedere con Allegri la partita. Sabato santo. Il giornalista Toni Damascelli, uno dei cattivi ragazzi di altri tempi, diede la notizia riaprendo con il suo scoop l’ennesimo ciclo della Juve. Giusto riprendere Allegri dopo Sarri e Pirlo? È presto per dirlo, interessa solo i 9 milioni di tifosi nel mondo, una platea quasi il triplo di quella napoletana. Si spiega la febbre di queste ore.

Per le società è diverso. Nella scala dei valori di impresa dei primi 32 club, s’incontrano la prima e la terza d’Europa. Gli analisti finanziari di Kpmg nel report “The European Elite” calcolano un crollo di 6,1 miliardi in totale. La Juve, decima, è quotata come “entrerprise value” (valutazione aziendale) 1480 milioni, il Napoli 17esima 485. Perdono ciascuna 15 e 18 per cento. Tra Juve e Napoli c’è l’Inter a 877 milioni con meno 11%. Ma al momento delle valutazioni, Juve e Inter avevano ancora Ronaldo e Lukaku. Una così violenta depressione spiega un mercato statico, con affari da discount. E la delusione dei tifosi bersagliati da raffiche di illusioni. L’interesse si è quindi spostato sulle panchine.

La Juve è tornata sul medico di famiglia, per terapia veloce a costi contenuti. Allegri non tradisce il presidente amico, ed eccolo stasera con tutta la forza degli scudetti già vinti ed una squadra da reinventare, senza Dybala e con Ronaldo ormai a Manchester. Non solo a Insigne e Di Lorenzo, energica la spinta alla Juve dalla Nazionale. Restituisce credibilità ai soliti noti, Chiellini e Bonucci, come ai giovani della rifondazione. Moise Kean, il meno atteso fino alla vittoria sulla Lituania, oggi è la più fondata speranza di colmare a sinistra nel congegno offensivo il possente Mandzukic del primo Allegri. Una conferma Locatelli che già l’anno scorso bussava alla porta della Juve, ed entra adesso grazie ad un pagamento personalizzato, come usa nei grandi market dell’elettrodomestico. Prendi oggi e paghi quando puoi.

Spalletti formale e impenetrabile sembra pronto. Ricarica Insigne, stasera maglia azzurra numero 400. Lo aspetta il pubblico finalmente tutto dalla sua parte. Ed è il fantasista, con il suo orgoglio e il pilota automatico che ne fa un genio tascabile, a mettere in allarme la Juve. C’è chi ricorda che Allegri ha perso solo una volta su 25 con Spalletti. Non è mai troppo presto per chiudere i conti. Niente paura, sono in rosso anche quelli di tutto il calcio europeo.

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