Dalle stelle alle stalle. Il Napoli ha compiuto un altro “capolavoro” di assurdo autolesionismo e la colossale delusione per la resa contro lo Spezia ha ricordato da vicino ai tifosi quella per il grottesco pareggio dello scorso 23 maggio contro il Verona, sempre a Fuorirotta.
Come riporta La Repubblica:
"Sette mesi fa gli azzurri avevano gettato al vento nei 90’ conclusivi del campionato la qualificazione per la Champions League, sfuggendo alla meritata contestazione soltanto perché lo scempio si era materializzato a porte chiuse. Stavolta invece i tifosi c’erano e hanno giustamente fischiato Luciano Spalletti e i giocatori, i cui errori hanno fatto svanire definitivamente il sogno scudetto nell’ultima partita ufficiale dell’anno. I 14 punti persi in poco più di un mese in classifica sull’Inter (da +7 a -7) sono infatti un fardello troppo pesante per poter credere alla rimonta sulla vetta nel girone di ritorno. Sul pragmatismo societario incombe ora la delusione dei tifosi, che non si aspettavano un simile colpo basso ad appena tre giorni dall’impresa di San Siro contro il Milan. «La gente adesso ha capito che si può fidare di noi...», aveva appena gonfiato il petto Spalletti, dopo aver lavorato faticosamente in campo e fuori all’esorcismo della disfatta con il Verona. Il rischio di aver rovinato tutto per il Napoli è concreto e devono averlo capito pure i giocatori".