"Vincere rende felici", ma occhio alla bestemmia impronunciabile

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Vincere rende felici, ma occhio alla <i>bestemmia impronunciabile</i>

Un San Paolo strapieno, a prescindere dagli stracci che si lanciano il presidente Aurelio De Laurentiis ed il sindaco Luigi De Magistris, per spingere il Napoli in questo processo di crescita che prosegue sotto le sapienti mani di Maurizio Sarri. C'è una striscia positiva di risultati che può continuare oggi a Fuorigrotta, così come c'è una integrità difensiva da confermare dopo il solo gol subito nelle ultime sei partite (a fronte di ben diciotto segnature fatte).

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QUI NAPOLI - Nella lista dei convocati di Maurizio Sarri mancano i 'soliti' Zuniga e De Guzman, con il primo che lavora con la squadra e non viene convocato ed il secondo che, invece, si allena. Out anche Dezi, nella lista ci sono i tre portieri Reina, Gabriel e Rafael; otto difensori come Strinic, Chiriches, Albiol, Maggio, Hysaj, Henrique, Koulibaly e Ghoulam; i classici sette centrocampisti guidati da Jorginho e con Valdifiori, Allan, Hamsik, Chalobah (reduce dalle prime dichiarazioni in azzurro), David López ed Omar El Kaddouri. Il quintetto d'attacco è il solito, con Insigne, Callejon, Mertens, Gabbiadini ed Higuain. Proprio Insigne è l'ultimo recuperato, dopo i malanni al ginocchio che lo hanno portato ad abbandonare il ritiro della Nazionale a Coverciano.

POSSIBILE FORMAZIONE - Ancora 4-3-3 per Sarri, anche perchè squadra che vince non si cambia. Uno dei dubbi, al massimo, potrebbe riguardare Lorenzo Insigne che la settimana scorsa ha dovuto abbandonare anzitempo il ritiro della Nazionale a causa di un versamento al ginocchio. Rispetto all'undici che due settimane fa a San Siro fece a pezzi il Milan di Sinisa Mihajlovic, praticamente nessun cambio: Reina è la saracinesca davanti la porta, Hysaj e Ghoulam i terzini al fianco della coppia Albiol-Koulibaly diventata sempre più rocciosa partita dopo partita, Allan-Jorginho-Hamsik è la cerniera in mediana pronta ad inserirsi non appena ce ne sarà l'opportunità, mentre in attacco Callejon è il jolly tattico insostituibile, al pari di Lorenzo Insigne sulla fascia sinistra e di Gonzalo Higuain, la punta di diamante del Napoli.

LA DICHIARAZIONE - "Paulo Sousa e lo scudetto? E’ una bestemmia, la Fiorentina ha vinto 4 a 1 a San Siro contro l’Inter. La Fiorentina dovrà vincere lo scudetto, mica noi. Sono loro davanti a noi, sono più forti [...] Ho sognato per una vita di far goal al San Paolo (sorride ndr). Non sono mai gli allenatori a fare la differenza, in campo ci vanno i calciatori. Io presterò la più grande attenzione, ma i decisivi saranno coloro che scenderanno in campo". Schermaglie dialettiche e pre-tattica per Maurizio Sarri in conferenza stampa, anche se affiora il sogno mai realizzato di una segnatura davanti al San Paolo. Ma scommettiamo che si adeguerebbe volentieri ad una vittoria, anche da allenatore.

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QUI FIORENTINA – In città l’atmosfera è davvero elettrizzante, Paulo Sousa veste i panni del pompiere ma non toglie il sogno al popolo del Franchi. La sosta non ha aiutato molto il tecnico portoghese visto che ha avuto molti giocatori impegnati con le rispettive nazionali. Non è una gara decisiva, ma la Viola ha paradossalmente meno pressione del Napoli visti i punti di vantaggio sulla compagine di Sarri.

POSSIBILE FORMAZIONE – Il dubbio maggiore è sullo schema che adotterà Paulo Sousa.  Il 3-4-2-1 potremmo vederlo solo in fase di non possesso, ma è più plausibile un 4-2-3-1 o addirittura un 4-5-1 di partenza. In difesa ha recuperato l’argentino Roncaglia che ha scalzato Tomovic. A centrocampo fiducia a Badelj e Vecino. Kalinic, anche se non al meglio, giocherà dall’inizio ma a gara in corso potrebbe entrare Babacar che ha smaltito un problemino alla caviglia. La fantasia sarà data al duo Borja Valero-Ilicic.

LA DICHIARAZIONE “Sarri? E' un piacere competere qui in Italia con colleghi bravissimi. Nell'ultima partita in casa il mio collega ha fatto delle scelte di grande coraggio. Il Napoli negli ultimi tre anni è costruita per vincere lo Scudetto, e anche quest'anno ha un organico all'altezza. Non si può fare ciò da un giorno all'altro, ci vuole continuità. lavoriamo insieme per questo. Primo posto? Non può essere un problema o una responsabilità: vincere rende felici”, così Paulo Sousa in conferenza.


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