Il lifting finanziario deciso da Aurelio De Laurentiis e messo in pratica da Andrea Chiavelli e Cristiano Giuntoli è apparsa a molti come una volontà di ridimensionarsi. La realtà è che la SSC Napoli ha voluto tagliare i rami secchi ovvero quei calciatori, seppur legati alla piazza, ma ormai che avevano esaurito il loro ciclo calcistico ed economico in azzurro. Gli addii di Insigne, Mertens, Ounas, Fabian, Ghoulam, Koulibaly, Ospina, Petagna e Malcuit hanno porteranno tra ingaggi lordi risparmiati, ammortamenti, plusvalenze e quanto altro ad un valore che sfiora i 120 milioni in positivo.
Partiamo da una certezza: il Napoli ha dato via calciatori ormai quasi interamente ammortizzati oppure che erano in scadenza. Gli addii a zero di Insigne, Mertens, Ospina, Ghoulam e Malcuit hanno portato un risparmio di 25 milioni lordi sul monte ingaggi. Il resto dei calciatori sotto contratto hanno portato tutti ad una plusvalenza:
Alle plusvalenze poi vanno aggiunte anche gli ingaggi lordi tolti a bilancio di quesit calciatori che ammontano circa a 15 milioni.
Con l'escamotage del prestito con obbligo di riscatto in uscita ed entrata Giuntoli ha compiuto un altro capolavoro dal punto di vista economico finanziario. Partiamo dal fatto che i nuovi acquisti hanno inciso sul bilancio tra valore mercato, costo cartellino, ammortamento, ingaggio lordo 57 milioni. In cartellini il Napoli ha speso 61 milioni. Gli azzurri hanno infatti acquistato a titolo definitivo: Kim 20 milioni, Ostigard 5 milioni, Anguissa 15 milioni, Olivera 11 milioni e Kvara 10 milioni.
In questo conteggio non rientrano il prestito con diritto di riscatto di Ndombele e quelli con obbligo di Giovanni Simeone e Giacomo Raspadori che verranno conteggiati dal 1 luglio 2023 così come la cessione di Petagna al Monza. Per Cholito, il Napoli pagherà 12 milioni mentre per Raspadori 30 milioni. Dalla cessione di Petagna arriveranno 10 milioni (un'altra plsuvalenza). In definitiva De Laurentiis ha applicato il concetto di efficacia ed efficienza se guardiamo poi anche l'aspetto sportivo e non solo economico. Il bilancio 2022 si è chiuso in perdita quasi di 52 milioni. I correttivi della manovra estiva dovrebbero portare dei benefici. Il monte ingaggi nella passata stagione sfiorava i 100 milioni lordi. Quest'anno siamo sui 69 milioni. Insomma, a differenza di chi sostiene che il Napoli navighi a vista, la strategia pianificata questa estate è la dimostrazione che il club sa quello che vuole e soprattutto non ascolta l'umore della piazza. Visti i risultati verrebbe da dire: menomale!
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