La norma che mette al riparo le società di calcio da possibili sanzioni amministrative e sportive con il mancato versamento di ritenute e Iva entro giovedì prossimo è attesa oggi alla Camera. Si tratta di una misura erga omnes, si è affrettato a spiegare il ministro dello Sport Andrea Abodi, al termine del voto al Senato sul decreto Aiuti quater (si vedano i servizi a pagina 24). A scoprire le carte e la portata della misura sarà il “maxi emendamento” su cui sta già lavorando il governo per chiudere entro lunedì notte un esame in commissione che nel frattempo ha vissuto un lungo stallo.
I lavori alla Bilancio sono infatti andati avanti a rilento anche ieri, nell’attesa poi sfumata in serata dei correttivi del governo, con il classico meccanismo della bocciatura e dell’accantonamento utilizzato da sempre per ripulire il fascicolo dei cosiddetti emendamenti supersegnalati. L’esame della legge di bilancio dovrebbe uscire dal pantano oggi, quando il governo metterà sul tavolo i correttivi propri e quelli da far passare sotto la forma di emendamenti dei relatori. «L’obiettivo è di approvare lunedì le proposte condivise, per poi arrivare in Aula e chiudere il voto entro venerdì prossimo», spiega il relatore Roberto Pella (Fi). Per centrare l’obiettivo bisognerà però trovare anche l’intesa, che ancora manca, sulla divisione dei fondi fra maggioranza e opposizione.
In sostanza le imprese, a partire dalle società di calcio chiamate a versare entro il 22 dicembre ritenute e Iva per quasi 800 milioni, potranno, una volta ricevuto l’avviso bonario d’urgenza, spalmare in più rate - fino a 60 - i pagamenti: le prime tre saranno da liquidare nel 2023, mentre il resto si diluirà nei successivi cinque anni. La partita si chiuderà inoltre con il versamento della sanzione del 3 per cento.