Ultime calcio - Antonio Di Gennaro è intervenuto in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto:
Crede davvero che i club potrebbero non rivelare eventuali positività?
"Si legge dei medici, soprattutto in Serie C, che denunciano situazioni allarmanti: non vogliono ripartire e pensano di dimettersi. Non credo si arrivi fino a questo punto, fa parte di una cultura sbagliata celare i positivi: oltre a uno squallore totale, si va incontro a problemi. Triste ed antisportivo".
La Serie B riparte.
"Sì, i problemi sono in C. Qui la Serie C sembra non volersi mai risolvere, eppure Gravina era stato chiaro. Magari potrebbero ripartire a metà luglio".
Che ne pensa dell'algoritmo?
"No, è come il sorteggio. Non mi piace assolutamente. Bisogna trovare una via d'uscita, se vogliono percorrere la media punti devono re-inventarsela per certi versi".
Quale potrebbe essere la finale di Coppa Italia?
"Credo a Juve-Napoli. Sono le prime partite, e bisogna vedere con che testa ricominceranno questi calciatori. So che Conte sta facendo una preparazione più dura rispetto all'estate. Non manderà la Primavera, ma loro dovranno concentrarsi su campionato e Europa League. In una Serie A così atipica potrebbe tornare in corsa per lo Scudetto".
Un po' ipocrita l'indignazione italiana per la morte di George Floyd?
"Gli stadi nuovi portano anche a telecamere per controllare: ricordo che il tifoso che gridò cose razziste a Sterling fu beccato subito. Per questo bisogna investire, per non essere sempre quelli del dopo, invece di provare a prevedere. Questo è anche un fatto di cultura".
L'Assoagenti fa capire che a oggi al 30 giugno un calciatore possa cessare l'attività.
"Ci devono essere autorità preposte, ben pagate, che decidano. Che si prendano responsabilità, sennò è troppo comodo delegare. Negli altri paesi ognuno ha preso una decisione. Trovare il sotterfugio e il cavillo è proprio una nostra caratteristica, non decidiamo mai d'insieme".
Di Gennaro