Prof. Ascierto: "Estate? Tutto dipende da come si evolverà la situazione. Sulla ripresa della Serie A..."

Le Interviste  
Prof. Ascierto: Estate? Tutto dipende da come si evolverà la situazione. Sulla ripresa della Serie A...

Serie A - Il Prof Ascierto parla dell'estate prossima e della ripresa Serie A a causa del Coronavirus

Serie AIl professor Paolo Ascierto è intervenuto a CasaNapoli.net parlando della situazione del Coronavirus e di possibili sviluppi per il futuro.

Professore lei è diventato ancora più noto, per il Tocilizumab, che ci può aiutare con il Coronavirus, o sbaglio?

“Dal 7 Marzo noi abbiamo iniziato il trattamento con questo farmaco. Perché noi lo utilizziamo negli effetti collaterali dell’immunoterapia. Nella mia vita reale, come dico, quello che faccio è l’oncologo che tratta i tumori solidi con l’immunoterapia. Soprattutto il melanoma. Utilizziamo il tocilizumab per gli effetti collaterali di alcuni tipi di immunoterapia. Perché quello che è alla base di questi effetti collaterali, la famosa “tempesta citochimica” è anche il meccanismo patogenetico del distress respiratorio del CoVid-19. Da lì abbiamo trasferito questa esperienza colpiti da CoVid-19″.

Ci sono tanti esperti o presunti tali che hanno detto di tutto e di più, ma anche il contrario. Il Coronavirus può uccidere in sé o colpisce, come qualcuno ha detto, solo le persone in avanti con l’età o con problematiche? I giovani sono immuni?
“Personalmente la maggior parte dei pazienti che ho visto nella terapia intensiva sono persone nate tra il 1957 e 1966. Ma tra questi ho visto anche un ragazzo del 1993. A studio ci sono stati anche ragazzi di 13 anni. Voglio dire tutto dipende dal meccanismo immunitario. Purtroppo i giovani non sono immuni. Abbiamo visto ragazzi di 27 anni o di 30 e 40 anni. Il CoVid-19 fa vittime in tutte le fasce d’età, anche se maggiormente nella fascia d’età tra i 55 ed i 65 anni.”

Professore si parlava male del Cotugno e della Sanità campana, poi abbiamo scoperto che, in realtà, è un’eccellenza. Vorrei che ribadisse agli organi di governo che, passata la buriana, non ci si dimenticasse dei tanti lavoratori della sanità.

“Assolutamente. Anche perché, negli anni passati, la sanità ha fatto più notizia più per le cose non buone che per le cose buone. In sanità, in tutto il territorio Nazionale, si fanno tante cose buone. Nel quotidiano medici e infermieri lavorano per il paziente. Il paziente è il centro di quello che è il nostro lavoro. Quindi meglio tardi che mai. Meglio che si sia preso coscienza e si sia focalizzato su quello che è il lavoro nostro e quello che facciamo tutti noi: medici, infermieri e operatori. Vedersi riconosciuti è un fatto importante.”

Abbiamo la sensazione che il virus da Febbraio ad oggi sia diventato meno aggressivo. Ma non abbiamo ancora riscontri scientifici. Speriamo che possa essere così realmente. Nel frattempo domando quando è che potremmo avere questi dati scientifici?
“Più che il dato scientifico, perché stiamo vedendo che il virus si muta e lo abbiamo visto scientificamente, cosa significano queste mutazioni ce lo dirà la storia. Ce lo diranno i numeri delle prossime settimane. E’ una speranza che hanno molti, però è chiaro, dal mio punto di vista, che il momento cruciale saranno le prossime due o tre settimane.

Lei ha parlato di un vaccino per il quale ci vorrà circa un anno. In base al fatto che il virus muta, non è che dovrebbe mutare anche questo vaccino? Non è che facciamo un vaccino che va bene per la prima fase, chiamiamola così, e poi ci vorrà un vaccino per la seconda fase?

“Questo è un aspetto molto importante. L’unica cosa che sappiamo con certezza e con i dati scientifici è che il virus muta. E’ chiaro che noi dovremmo avere anche un vaccino che sia in grado di mutare. Un pò come l’influenza: ogni anno, noi abbiamo un vaccino nuovo, in grado di andare a modificare gli antigeni che sono quelle sostanze verso cui vogliamo che ci sia una risposta anticorpale. Ci sono dei vaccini che sono, in questo momento, in fase di sviluppo e che riescono, in qualche modo, a coprire anche questo aspetto.”

Cosa pensa delle Direttive e dei decreti del Presidente De Luca. Se sono stati presi giustamente nei confronti del popolo campano, visti i risultati ottenuti, in termini di contagi che in Campania sono stati ristretti.

“Assolutamente. L’isolamento contenitivo in Campania ha funzionato. In Campania, in questo momento, i numeri sono molto ma molto bassi. Gli infetti, all’ordine del giorno, sono molto pochi. Al massimo poche decine. I morti sono uno o due al giorno. Per molti giorni, addirittura, non si sono registrati decessi. In altri giorni si sono registrati, addirittura, anche zero contagi. Questi numeri sono frutto dell’isolamento contenitivo. In Campania i riscontri sono stati molto importanti. I campani hanno fatto due mesi di sacrifici molto importanti, ma alla fine hanno pagato.”

In tutta coscienza, potremmo vivere un’estate? Quando ci sarà una fase 3, con un parziale ritorno alla normalità?

“Tutto dipende da come evolverà la situazione. In questo momento è difficile fare una previsione. Un pò come giocare i numeri al lotto. Bisogna vedere quello che succederà. Una fotografia a fine maggio, inizi giugno ci darà un’idea. Se la situazione, come ho detto prima, continua a essere buona con i numeri che continuano a scendere, possiamo anche immaginare un’estate dove possiamo fare anche delle cose. Poi pensiamo al modo migliore di farle. Ma se ci dovesse essere quello di cui tutti abbiamo paura, la famosa “seconda ondata”, allora le cose si complicano di più. In questo momento è difficile poterlo dire. Io mi auguro, personalmente, ma è semplicemente un augurio, che a fine maggio la fotografia sia come quella attuale, se non migliore. A quel punto possiamo, secondo me, pensare che l’estate sarà meno peggio di quel che potevamo pensare.”

Il Coronavirus è entrato a far parte della nostra normalità. Di normalità si parla in riferimento al campionato di calcio. Secondo lei, si può riprendere quest’anno, a breve? Se fosse chiamato a decidere, darebbe il via libera?

“Anche lì dobbiamo vedere quello che succede. Sicuramente non si potrà riprendere a porte aperte. Sicuramente gli stadi saranno vuoti e su questo non c’è dubbio. Dopodiché mettendo in sicurezza i calciatori e tutto lo staff, vale a dire fare dei tamponamenti ripetuti e valutazioni sierologiche ripetute, si potrebbe prendere in considerazione la ripresa. Ma anche lì tutto dipende dai numeri delle prossime settimane. Se tutto va nel senso che abbiamo detto più volte prima e che ci auguriamo, allora si potrà fare. Altrimenti la vedo abbastanza complicata.

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