Massimo Mauro, ex calciatore della Juventus e del Napoli, parla alla Gazzetta dello Sport.
I problemi della Juve nascono dalle scelte dei vertici, prima ancora che dagli errori di Allegri? Il vicepresidente Nedved aggiungerebbe anche la preparazione atletica.
«Sono d’accordo, ma non fa che confermare un errore della società. Chi ha scelto di fare la tournée negli Stati Uniti in estate? A me pare ovvio che i guai fisici nascano da lì. Se andiamo poi nel merito, è palese che la Juve si muova poco e male in campo. Perché hai voglia ad avere un regista come Paredes, se poi nessuno si libera per ricevere palla. Guardate il Napoli: Anguissa non è di certo un fenomeno, ma ogni volta ha tre opzioni di passaggio, perché i compagni sono in continuo movimento. Io ho visto un’intensità simile nella Juve solo per brevi porzioni di partita. Ecco, fossi Allegri non farei rivedere ai miei gli errori, ma i 45’ contro la Roma, quando si sono mossi bene con continuità. È quello che dovrebbero fare sempre».
Fin qui l’analisi, ma in qualche modo bisogna uscirne: come?
«Per me la risposta deve arrivare sempre dal campo. E quindi dai giocatori e dall’allenatore. Un esempio? Darsi un sistema semplice. Io giocherei sempre con la difesa a tre, perché se hai Bonucci centrale, con il suo piede preciso, è come sfruttare un centrocampista in più. Se aspettiamo, invece, che la soluzioni passi per le giocate dei singoli, la vedo male: la Juve non ha un calciatore in grado di risolvere da solo. Servirebbe Maradona e forse non sarebbe abbastanza».