Notizie Calcio - Roberto Mancini racconta Gianluca Vialli, l’amico di una vita e fratello acquisito scomparso purtroppo proprio in questo inizio di anno. Di seguito alcuni estratti dell’intervista del Ct della nazionale italiana al Corriere della Sera.
Lei ha visto Luca pochi giorni prima che morisse.
«Ha sempre lottato ma negli ultimi giorni era un uomo stanco, sfinito, anche se nei momenti di lucidità reagiva, tornava ad essere lui, Luca, col suo sorriso. Ci siamo sempre voluti bene, mi mancherà, mancherà a tutti, ma sento che è vicino a noi, prego e spero che sia così, ne sono davvero convinto».
Ha sperato fino all’ultimo che ce la facesse.
«Ci abbiamo sperato tutti, non solo io, confidando che ci potesse essere una svolta. Poi, lui è stato forte…».
In che senso?
«Ha lottato, con coraggio. I medici curanti non erano certo felici dei suoi spostamenti, dei suoi blitz in Italia in nome dell’amicizia, ma lo faceva perché questi momenti conviviali, questa voglia di vederci e di stare insieme, gli davano gioia. Anche se gli causavano grande fatica. Luca è sempre stato un guerriero, certo che vederlo così sofferente è stata una prova durissima per tutti noi che gli abbiamo voluto bene».