Jeda: "I giovani e la Nazionale, il discorso non regge: vedi la Germania con Musiala"

Le Interviste  
Jeda: I giovani e la Nazionale, il discorso non regge: vedi la Germania con Musiala

Il commento di jeda

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Jeda Neves, ex calciatore del Lecce ed attuale allenatore. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Pensieri sul Mondiale? "Sto seguendo le partite, perché è interessante non tanto la competizione in sè, ma la novità del periodo nel quale si sta disputando. Accettiamo sempre tutto per la nostra passione calcistica. Questa edizione è anomala, soprattutto perché si gioca d'inverno, ma ci stiamo abituando a questi cambiamenti".

Questa sera si giocherà Brasile-Serbia: che gara sarà? "La nazionale serba è una fucina di talenti, una squadra costituita da tanti calciatori talentuosi, i quali sono abituati ad un grande gioco. La nazionale brasiliana, tuttavia, è una squadra fortissima. Considerando Svizzera-Camerun ed altre partite delle squadre africane, il problema è la loro ingenuità, perchè fanno tante cose ma non realizzano nulla. Le nazionali europee, invece, sono scaltre, concrete, e sfruttano tutte le occasioni create. L'esperienza conta tanto in un torneo simile. Tutti saranno incollati a vedere il Brasile in tv, ma è sgradevole non vedere in questa competizione così inusuale anche l'Italia. Manca una squadra come la Nazionale Italiana, mi auguro che non verificherà più una situazione simile".

Forse il problema è identificato nella mancanza di giovani talenti... "Si parla tanto di giovani in Italia, ma purtroppo questo discorso non regge perché non si crede realmente nel loro potenziale. Questo discorso ha rovinato la situazione, se si crede davvero nei giovani talenti si concede loro la possibilità di giocare... Vedi la Germania con Musiala, e titolare della nazionale tedesca... Un ragazzo di 21 anni non deve essere considerato giovane, c'è un problema dell'età media in Italia. Bisogna lavorare con questi calciatori e credere nel loro potenziale".

Parere sul campionato Primavera? "L'Italia è penalizzata da questo campionato, soltanto la Juve ha può contare sull'Under 23. Il pasaggio tra Primavera e prima squadra è fondamentale, giocare con i grandi per i giovani è un'esperienza preziosa per la loro crescita. Questi sono dei meccanismi rilevanti. Confrontarsi con calciatori delle prime squadre è fondamentale, bosogna fare qualcosa per cambiare questa situazione. Il campionato Primavera attualmente non è più competitivo come una volta, non forma bene i giocatori, i quali difficilmente possono fare un passo in avanti e giocare in prima squadra. Non si riesce a crescere così, questo è un problema per l'Italia, ma le squadre Under 23 potrebbero rappresentare una soluzione".

Trafila di Zanoli modello per la crescita dei giovani? "Questo percorso dovrebbe agevolare la crescita dei giovani, provenienti dal settore giovanile. Se viene ingaggiato un calciatore da un altro settore giovanile di un'altra squadra non è un bene per il club. Ci sono tanti stranieri, inoltre, all'interno dei settori giovanili, e questa è un'ulteriore problematica da segnalare. Riguarderei un po' tutto, in Italia sono create delle leggi non efficienti. Se uno straniero ha la possibilità di venire in Italia e giocare per la Nazionale, questo è un problema legato alla politica non al calcio. Si parla tanto di inclusione, ma alla fine non viene mai fatto nulla. È diventato più un business, senza un fine, ma è tutto propaganda. È necessario un intervento per cancallre l'illegalità, la quale uccide tutti e si riflette in tutti i settori. I giovani devono credere nel loro potenziale. Ai miei tempi esisteva il credo nei giovani...".

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