Chiariello: "Caro Garcia, Napoli non è una piazza dove fare il fenomeno"

Le Interviste  
Chiariello: Caro Garcia, Napoli non è una piazza dove fare il fenomeno

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale:

"La formazione che si ipotizza per il match con il Braga vede Meret tra i pali, di Lorenzo, Rrahmani, Natan, Olivera in difesa, Anguissa, Lobotka, Zielinski a centrocampo, Politano, Kvara e Osimhen in attacco. Rudi Garcia potrebbe stupire con qualche scelta diversa, per esempio Cajuste potrebbe sostituire Anguissa, che sembra in difficoltà, o Olivera potrebbe essere sacrificato ancora per Zerbin. Simeone, invece, sembra destinato a rimanere in panchina anche in questa partita. L'anno scorso Osimhen e Simeone sono stati grandi protagonisti del Napoli, anche quando la squadra non era in forma. Il gol di Simeone contro la Juventus è stato un contributo importante. L'ingresso di Zerbin contro la Roma è stato il punto più basso della gestione di Garcia. Questo gesto potrebbe creare qualche frattura nello spogliatoio. Garcia non è stata la prima scelta di De Laurentiis, ha ricevuto diversi no, tra cui quello di De Zerbi e di Thiago Motta. Quello di Italiano non è stato un ‘no’, lui era disposto ad approdare in azzurro, ma non si è voluta aspettare la risposta della Fiorentina. Alla fine è arrivato Garcia, che è stato suggerito a De Laurentiis, e non è uno sciocco, ha un curriculum di tutto rispetto: uno scudetto con il Lens, una finale di Champions con il Lione e una finale di Europa League con l'Olympique Marsiglia. Anche a Roma ha fatto bene, arrivando secondo due volte. Garcia ha detto di non aver visto giocare la Nazionale, ma è una cosa che non si può dire. A Napoli non si possono fare certe dichiarazioni. Vorrebbe dire che non stai facendo il tuo lavoro, meglio bugiardo che incapace. Garcia deve correggere il tiro e dimostrare di essere l'uomo giusto per la panchina del Napoli. Deve usare le esercitazioni per abituare i giocatori al nuovo tipo di gioco. E deve evitare di fare dichiarazioni che possono far arrabbiare i tifosi. E quando poi ci dici “Eh sì, prima della Champions le partite, si sa, sono pericolose, si perdono i punti. il Bayern ha pareggiato”. No, queste frasi non le puoi dire. Tu ci devi spiegare perché il Napoli dopo due partite e mezza è scomparso. Del Napoli che fu non c'è più traccia e non mi puoi dire che tu non conosci il Napoli del passato, perché veramente sono affermazioni gravi. Noi siamo pronti ad accoglierti ed aspettarti, comprendiamo le difficoltà di prendere una macchina vincente, continuare a farla vincere non è facile. Ma non ci mette del tuo. Perché poi vieni pesato e misurato soprattutto dalla squadra che ha vinto un titolo straordinario. Ci vuole umiltà, furbizia, intelligenza, quella che a te non manca. Ecco io nelle mie valutazioni estive non avevo tenuto conto della variabile Garcia. Ero convinto che fosse l'uomo giusto al posto giusto. Permettetemi ancora però di sperare, di non essermi sbagliato e che la stagione possa virare verso un prosieguo importante e positivo. Io l'ho visto giocare il Bologna, una signora squadra, e Thiago Motta è un signore allenatore. Il Braga non è da sottovalutare per niente. Se il Napoli supera questi due scogli, ritrovando l'antica brillantezza, tutti quelli che hanno cantato il de profundis anticipato del Napoli si dovranno rimangiare le loro parole. Però Rudi, il primo che deve sterzare sei tu. Ti abbiamo dato credito e fiducia. Il Presidente De Laurentiis è arrabbiato, giustamente arrabbiato come noi. Tu, caro Garcia, devi correggere il tiro. Ti consiglio di leggere il libro "Quel maledetto United". Ti consiglio di imparare dalla storia di Brian Clough, che dopo aver vinto due Coppe dei Campioni con il Nottingham Forest fu esonerato per aver criticato i suoi giocatori. La storia, sapete come finì? Che è diventato un eroe vincendo due titoli europei e uno britannico. Alla fine, venne eliminato dall'Italia di Bearzot, che andò in Argentina, dove nacque la favola di Pablito Rossi. Ecco, non fare quella fine, Garcia. Per il gusto di voler espungere Spalletti dalla mente dei giocatori, non l'hai nominato nella conferenza stampa di Capodimonte, non l'hai ringraziato, non l'hai omaggiato, non gli hai detto una parola. Questo non va bene. Non bisogna togliere ricordi, ma semmai aggiungerne di nuovi".

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