Notizie Napoli calcio. Alberto Bigon, l'allenatore del Napoli del secondo Scudetto, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de Il Mattino:
«Eppure l'immagine delle due ali di folla lungo la strada che da Soccavo portava al San Paolo, quella domenica pomeriggio poco prima la gara con la Lazio, è impressa nella mia mente. Con i tricolori disegnati sull'asfalto. Sembra davvero successo ieri. Non fu una settimana serena per me, dopo il trionfo di Bologna ci bastava solo un pareggio e vedevo un'euforia scomposta nello spogliatoio. Temevo per la concentrazione. Io avevo vissuto il dramma della fatal Verona con il Milan nel 73, sapevo che anche una partita sulla carta facile poteva essere una trappola. E non riuscivo a dormire. Il gol di Baroni fu una liberazione».
Quando capì che avrebbe vinto quella volata sul Milan di Sacchi?
«A cinque giornate dalla fine, dopo aver perso con la Sampdoria a Marassi. Vidi la squadra sconfortata, a pezzi e allora quando i ragazzi erano ancora nel bus dissi: Dovete stare tranquilli, avete giocato talmente bene che sono sicuro che nessuno ci porterà via questo titolo. Loro si rassicurarono tutti d'un colpo. Fu la mossa vincente».
Al Milan non si danno ancora pace: ancora adesso Van Basten, Gullit, dicono che quello fu lo scudetto della monetina.
«Rispondo senza voler fare polemica: i conti li fanno sempre male, perché non è quel punto lì che ha fatto la differenza. Basta vedere la classifica. Si ostinano a pensarlo, lo facciano pure adesso. Noi anche senza la vittoria di Bergamo avremmo vinto».