ESCLUSIVA - Troise: "Al Watford mi parlavano benissimo di Chalobah! Ama il sound anche durante gli allenamenti. Non è mica un difensore! Vi consiglio un calciatore cinese..."

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ESCLUSIVA - Troise: Al Watford mi parlavano benissimo di Chalobah! Ama il <i>sound</i> anche durante gli allenamenti. Non è mica un difensore! Vi consiglio un calciatore cinese...

di Fabio Cannavo e Giuseppe Cautiero

Tanta esperienza da allenatore in giro per il mondo. Parte dalle serie minori, in Campania, per poi assaporare il gusto di sedere su una panchina straniera come quella del Watford, in Inghilterra, o del Guangzhou in Cina. Ciccio Troise, ex calciatore delle giovanili del Napoli, è l'ospite del giorno di CalcioNapoli24 che l'ha raggiunto, in esclusiva, presso la struttura 'Holly e Benji' del Real Casarea presso Casalnuovo, dove si sta svolgendo il Summer Camp del Bayern Monaco, società tedesca che milita in Bundesliga. Troise ha fatto parte dello staff tecnico di Giuseppe Sannino, l'ha seguito dall'esperienza in A col Chievo Verona a quella in Inghilterra col Watford. Poi è passato a far parte dello staff di Fabio Cannavaro al Guangzhou, in Cina, vista l'amicizia che li lega da tanti anni, sin da quando giocavano insieme nel Napoli:

Domenica eri presente al San Paolo, in compagnia di Cannavaro, per Napoli-Sampdoria. Hai notato se Fabio ha salutato il presidente De Laurentiis quando siete arrivati in Tribuna? "Assolutamente sì. Non ho avuto modo di chiedergli cosa si siano detti, ma li ho visti salutarsi sia all'inizio che alla fine della gara".

Come e quando nasce la tua amicizia con Fabio Cannavaro? "E' storica, ci conosciamo da piccoli. Abbiamo giocato insieme nel settore giovanile del Napoli, poi lui è diventato il campione che conoscete tutti. E' un ragazzo di qualità, tutti coloro che lavorano con lui stabiliscono un forte rapporto".

Cannavaro e un futuro in Italia come allenatore? "Non saprei, lui è un personaggio importante a livello mondiale. Trovargli una sistemazione fissa è difficile. A lui piace allenare, in qualsiasi posto".

I progetti di Ciccio Troise? "Mi sto formando a livello professionale, ho cominciato a far calcio nelle serie minori, poi sono arrivato in B col Catania, col Chievo in A e anche in Inghilterra e in Cina. Mi piace fare calcio, mi piace lavorare anche nelle scuole calcio. Oggi il calcio è l'obiettivo di tutti i giovani, ma per prima cosa bisogna lavorare sull'aspetto umano e di crescita dei ragazzi della Real Casarea".

Come mai è finita la tua avventura professionale con Sannino? "Non c'è stato alcun problema con mister Sannino. lo sento quotidianamente nonostante non lavoriamo più insieme, c'è ancora un ottimo rapporto".

Cosa hai imparato in Inghilterra durante la tua esperienza al Watford? "Ricordo che quando giravamo per Londra incontravamo diversi napoletani che ci riconoscevano e ci riempivano di complimenti. Era bello che la nostra napoletanità venisse apprezzata anche all'estero. Lo style inglese mi ha insegnato il rispetto dei ruoli, delle figure professionali. La stampa lì è molto più libera, il giornalista ha il diritto di commentare ciò che vede, mentre noi allenatori avevamo il dovere di rispondere sul campo e non con polemiche varie. I giornalisti inglesi vanno anche lontano dalla realtà, pensano molto più al gossip e alle notizie bomba. Gli inglesi non hanno tanto più di noi, ma ciò che hanno lo valorizzano molto meglio".

Nel Watford, dove hai lavorato, c'è passato anche Chalobah, calciatore che ieri si è trasferito al Napoli, in prestito dal Chelsea. L'hai mai visto dal vivo? "Sì, ci giocammo contro proprio quando ero con Sannino al Watford. Già nel nostro spogliatoio ce ne parlavano molto bene. Ha grosse qualità tecniche, ma ha una mentalità diversa da quella nostrana. Sono pochi gli inglesi che vengono in Italia e fanno davvero bene. In Inghilterra è tutto diverso dall'Italia, basta pensare che negli spogliatoi, nel prepartita, c'è la musica ad altissimo volume, è quasi assordante, mentre in Italia si sta molto più concentrati. Le qualità di Chalobah ci sono, bisogna dargli tempo di integrarsi in un calcio diverso".

E' più mediano o difensore centrale? "Lui ha dato il meglio di sè in mezzo al campo, sia a tre che a due con Gianfranco Zola. Prenderlo per fargli fare il difensore centrale vuol dire che vorremmo il male del ragazzo, coi problemi che abbiamo c'è bisogno di esperienza e concentrazione in difesa. Non è adatto nemmeno a giocare davanti alla difesa, la storia ci insegna che in quel ruolo serve personalità ed esperienza. Gli farei fare la mezz'ala. Il tifoso del Napoli ha il palato fine, incide sulla gara e questo può risultare determinante ai fini della crescita del ragazzo".

Un aneddoto particolare che ti ricorda Chalobah? "E' un ragazzo di colore e come ognuno di loro adora la musica. Anche durante gli allenamenti ama ascoltare musica. E' energico, i suoi occhi trasmettono energia positiva, è felice di giocare a calcio e si vede. Spero che in Italia non si spegna questo suo entusiasmo, anzi spero che ci contagi". 

Un futuro nel Napoli, magari nel settore giovanile. Troise allenatore azzurro. Ti piacerebbe? "Non ci ho mai pensato, ho sempre allenato i grandi, sin da giovanissimo. Se si dovesse presentare l'opportunità la prenderei in considerazione. Oggi sono contento di quello che faccio".

Un giudizio sul nuovo Napoli di Sarri. "Meglio Sarri di Benitez, il mister toscano non è ancora inquinato dal managment che gira intorno al calcio. Sarri è l'uomo giusto nel posto sbagliato. Ho lavorato con Ciccio Baiano e lui l'ha avuto come allenatore. Me ne ha parlato benissimo, non bene. L'anno scorso sono stato una settimana ad Empoli per vedere i suoi allenamenti da vicino. Sono rimasto esterrefatto da questo lavoro così maniacale. E' una persona semplice, educata e disponibile. Il presidente del Napoli ha avuto coraggio ad ingaggiarlo perchè è un uomo che lavora e basta. Contro la Samp ho visto un buon Napoli nel primo tempo. Per il momento 'pollice su' per Sarri, mi piacerebbe che andassero avanti gli allenatori che vogliono allenare e non gestire".

Un calciatore del Guangzhou che porteresti in Italia. "Non lo so, l'Italia è difficile già per i calciatori europei. Un giocatore che porterei in Europa è Zhang Linpeng, un difensore che potrebbe fare la fortuna di qualche club".

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