ESCLUSIVA - Nappi: "A Ferrara avevamo un presidente indagato in Mani Pulite. Mi tengo stretto il primato di foca. Quando distrussi il campo con la Porsche..."

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Queste le parole di Marco Nappi a CalcioNapoli24Queste le parole di Marco Nappi a CalcioNapoli24

di Ciro Novellino

Ne ha girate di squadre, si è fatto apprezzare ovunque, attaccante dai gol belli da vedere, uomo spogliatoio dentro e fuori dal campo. La redazione di CalcioNapoli24 ha raggiunto, in esclusiva, Marco Nappi, oggi allenatore del Pomigliano in serie D:

Strapazzata la Lazio, il Napoli è una grande bellezza...

“Ero con la mia squadra a vedere la partita, sono andato in camera sull'1-0 e ho detto che il Napoli avrebbe vinto 3-1. Ci sono andato vicino, è finita 4-1. Il Napoli è una delle poche squadre che mi diverto a vedere. Ho fatto notare ai miei la giocata di Insigne sul palo di Hamsik: giocano a memoria, che bello”.

Mertens, una perla: tracciato un arcobaleno nella notte romana: altro che falso nueve...

“Ha la fantasia, è un giocatore incredibile. Fa gol in situazioni impossibili. Calciatore impressionante che non dà punti di riferimento. Vede la porta sempre e sempre di più”.

Un Napoli che ha mostrato i muscoli al campionato, con la Juve per lo scudetto o credi che possa esserci qualche altro club in corsa?

“Napoli in corsa con la Juventus. La Roma e l'Inter sono ancora troppo lontane”.

Sabato la Spal, che ambiente troveranno gli azzurri?

“Un campetto piccolo con quella curva dietro che sa diventare devastante. C'è una tifoseria che incita i suoi fino alla fine, sono passionali e non mollano mai. E' normale, però, che quando si muove il Napoli in trasferta è come giocare in casa. Il fattore campo non peserà”.

A Ferrara ci hai giocato, 10 gol in tutto però arrivò la retrocessione

“Più che sfortunata, fu particolare. Ci fu anche il problema del presidente che fu indagato in 'mani pulite'. Abbiamo passato un periodo critico, ma con la mia doppietta a Verona vincemmo anche se l'Andria battè la Reggiana in casa e ci condannò. Ho un ricordo bellissimo di tutta quella tifoseria”.

3 aprile 1990, 40 metri di palleggio e gol al Werder Brema, allora il tuo soprannome di 'foca' era giusto?

“Un gesto tecnico che mi riuscì in quella partita. Non è preparato, fu spontaneo ma efficace. Tutti l'hanno definito numero da circo, ma se l'avesse fatto Messi o Neymar sarebbe stato visto come gran numero. Però posso garantire che ho sempre io quel primato e me lo tengo ben stretto”.

Ma è vero che a Genova hai fatto giri di campo con la tua Porsche?

“Si, è vero. Dovevamo partire per il ritiro, andavamo a giocare credo a Milano. Sono arrivato al campo con la Porsche, ho visto il cancello aperto, c'era la neve e non ho resistito. Mi sono divertito tanto, 4-5 sgommate che hanno distrutto il campo. Il mio allenatore mi fece una bella multa. Sono cose divertenti che fanno anche gruppo”.

Hai girato da nord a sud l'Italia nella tua carriera: quale il tuo rimpianto e quale il ricordo più bello?

“Non ho rimpianti. Ho cambiato tante squadre perchè amo mettermi in gioco e conquistare la tifoseria. Ho sempre lasciato un bel ricordo e tutti mi salutano con affetto. Ho tante gioie, poi è normale che le delusioni possono arrivare in un contesto difficile”.

E alla maglia del Napoli sei mai stato vicino?

“Moltissimo. Anche perchè una piazza calorosa così, l'avrei conquistata dopo una settimana per il mio modo di giocare e non mollare mai. Però te lo posso dire con certezza, non ho mai avuto possibilità di vestirla, sfortunatamente. Ci ho giocato contro, contro i grandissimi, ho anche fatto qualche gol. Sarebbe stata una grande soddisfazione”.

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