Amedeo Carboni a CN24: "Ricordo ancora quel Viareggio con la maglia del Napoli. N'do ca**o corri mi diceva Mazzone. So perchè Benitez è in Cina. Sul Albiol mediano, Carlos Bianchi e quando stavo per prendere Ronaldo..."

Dall'Arezzo al Parma, passando per la Fiorentina, il Bari e l'Empoli. Ha fatto parte della migliore Sampdoria della storia, è stato il capitano della Roma e del Valencia. Il suo palmares vanta 2 Coppe Italia, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa di Spagna, 1 Supercoppa di Spagna, 2 campionati Spagnoli, 1 Europa League 1 Supercoppa europea. Una carriera che lo ha portato fino alla Nazionale fortemente voluto da Arrigo Sacchi. Dalla maglia del Napoli indossata in gioventù, ai trionfi con Benitez passando per il contratto di Cristiano Ronaldo gelosamente custodito. Amedeo Carboni si racconta ai microfoni di CalcioNapoli24.

Amedeo, non hai mai vestito la maglia del Napoli, ma la tua carriera spesso si è intrecciata con la storia azzurra!

In realtà sono stato vicino più volte a vestire la maglia del Napoli, anzi, l'ho vestita anche nel 1981 al Torneo di Viareggio. Allora ogni squadra poteve portare due tesserati di altre squadre e il Napoli scelse me. Ricordo che c'era anche Silenzi che poi anni dopo vesti la maglia della prima squadra. Nel 1988 mi chiamo Moggi per portarmi in azzurro, la proposta fu interessante, ma poi arrivò la chiamata del presidente Mantovani che mi portò alla Sampdoria. Scelsi la Samp ma c'era anche l'Inter. A genova furono anni fantastici.

Poi con la maglia della Roma segnasti un gol proprio al Napoli...e la Coppa Italia 88-89 strappata al Napoli di Maradona

Si, era la stagione 90-91. Segnai il gol del vantaggio all'Olimpico, poi ci fu il pareggio del Napoli e finì 1-1. Nell' 89, battemmo il Napoli in finale di Coppa Italia. Fu una grande soddisfazione. Inutile parlare di quel Napoli guidato da Diego, era una squadra eccezionale.

Hai avuto tanti allenatori che poi sono stati anche allenatori del Napoli, partiamo da Boskov..

Vujadin era un personaggio. Lo consideravo di una furbizia incredibile, una vera e propria volpe. Anche quando rilasciava le interviste, riusciva a mandare un messaggio alla squadra. Poi mi divertiva tanto il fatto che quando le cose non andavano bene, i rimproveri erano sempre per i più giovani come me, Pagliuca o Lombardo. Ero molto giovane, ma da lui imparai molto...poi me lo ritrovai anche sulla panchina della Roma.

Poi Benitez al Valencia, con cui hai collaborato anche all'Inter...

Con il mister ho un ottimo rapporto, con lui ho vinto tanto. L'ho sentito prima che partisse per la Cina. La sua scelta può sembrare strana, ma ne abbiamo parlato ed è del tutto comprensibile. Il mister era alla ricerca di una squadra che potesse giocare la Champions League e avesse delle ambizioni. Visto che non si è presentata la possibilità giusta, ha scelto di andare in Cina accettando una proposta economicamente irrinunciabile. So perfettamente che se avesse avuto l'offerta giusta sarebbe rimasto a competere in Europa. 

Come giudichi l'esperienza di Benitez al Napoli?

Il mister ha avuto anche molta sfortuna, rimanendo fuori dagli ottavi di Champions League dopo aver fatto 12 punti nel girone. Fu una cosa assurda, con 12 punti generalmente chiudi il girone in prima posizione. Poi è probabile che abbia lasciato Napoli perchè non ha visto il suo progetto crescere come aveva richiesto. Benitez ha il grande merito di aver dato alla squadra una dimensione internazionale portando al Napoli giocatori come Callejon, Higuain, Albiol, Reina...e ti posso assicurare che se non fosse stato per lui, non avrebbero vestito l'azzurro.

E per finire Ranieri...

Si, sempre al Valencia ho avuto anche Ranieri, ho avuto la fortuna di essere allenato da grandi allenatori.

Hai collezionato tanti record in carriera. Uno di questi è stato quello di essere stato il giocatore più anziano ad aver vinto l'Europa League. Lo stesso giorno, il giocatore più giovane a vincerla fu un giovanissimo tuo compagno di squadra: Raul Albiol. Cosa ha perso il Napoli cedendo il difensore Spagnolo?

Raul è un grandissimo giocatore e lo sta dimostrando anche al Villarreal, riuscendo anche a riguadagnare la maglia della Spagna. Il Napoli ha perso molto, ma ha preso Manolas facendo un grande colpo. Gli azzurri hanno perso qualcosa in fase d'impostazione, anche perchè al Valencia, Albiol giocava come centrocampista. Pensa che quando lo prese il Getafe lo prese come mediano, quindi è normale che come difensore abbia il vantaggio di saper impostare l'azione. Con Koulibaly componeva una coppia perfetta.

Alla Roma hai avuto anche Carlo Mazzone, ma è vero l'aneddoto che gira sul web quando ti urlò dalla panchina di tornare in difesa chiedendoti quanti gol avessi fatto per spingerti in attacco? 

(Ride ndr) E' vero, e lo ricorda anche il mister. E' stato un po' romanzato ma continuo a ridere quando ci penso. Il racconto è vero. Ero alla Roma, io giocavo a sinistra e Annoni a destra. Entrambi spingevamo molto e Mazzone avendomi vicino alla panchina mi urlò: "Amedeo ma quanti gol hai fatto in carriera?", non è vero che gli risposi come si racconta, ma lui continuò: "ma ndo' ca**o corri? Torna indietro". Era incavolato, ma faceva parte di lui, era molto particolare. 

Forse l'unico alllenatore con cui avesti un rapporto complicato fu Carlos Bianchi...

In realtà con Bianchi partimmo benissimo e nelle prime giornate eravamo in testa al campionato, poi cominciarono i problemi. Credo che il suo errore sia stata la volontà di cambiare troppo e repentinamente. Ricordo che pretendeva che gli allenamenti fossero alle 8,30 del mattino e per chi non abitava vicino a Trigoria voleva dire svegliarsi alle 6. Era una sua scelta, per carità, ma reputavo normale allenarsi verso le 9.30 -10. Poi volle cambiare i capitani dando la fascia ad un argentino. Ricordo che voleva Trotta come capitano, il quale pretendeva anche di essere rigorista. Alla fine decidemmo di parlare con il mister perchè si stava esagerando. Bianchi voleva a tutti i costi che Totti fosse venduto alla Sampdoria, ci opponemmo perchè stavamo parlando di un ragazzo di Roma che stava dimostrando di avere grande qualità. Alla fine Totti restò e Bianchi andò via. Arrivo Liedholm, ci salvammo, e io ebbi l'onore di essere allenato anche dal Barone. Se Francesco fosse andato alla Sampdoria sarebbe stata stravolta la sua carriera e probabilmente anche il calcio italiano.

Alla primavera delle Fiorentina ti scelse Arrigo Sacchi

Il rapporto con Sacchi fu veramente stupendo. Un grande allenatore. Mi volle nelle giovanili della Fiorentina e poi mi portò con lui in Nazionale. Aveva grande fiducia in me e quando è stato ct sono stato sempre convocato. Purtroppo un grave infortunio al ginocchio non mi ha permesso di partecipare al mondiale del 1994, però poi ho fatto parte della spedizione agli europei del 1996. 

Hai avuto probabilmente i migliori allenatori che potessi sperare da cui hai imparato tanto, eppure non hai mai voluto intraprendere la strada dell'allenatore...

In realtà mi sono lasciato aperto tante porte. Ho fatto il corso da allenatore, da dirigente e da agente FIFA. Mi è sempre piaciuto avere una preparazione completa. Ho anche allenato gli allievi regionali di una squadra affiliata al Valencia. Devo ammettere che mi sono divertito tantissimo. Vincemmo il campionato e passammo a fare gli allievi nazionali. Fu una bella esperienza ma mi piace tanto stare dietro ad una scrivania, discutere, trattare ed avere a che fare con la gente. Nella mia carriera non ho mai avuto un procuratore e ho sempre trattato personalmente i miei contratti. Spesso ho litigato con i miei presidenti e ne ho avuti tanti, tutte persone straordinarie. Quando c'era un problema in squadra, poi, erano sempre loro a cercarmi, probabilmente perchè ci avevo già litigato (ride ndr) e quindi sapevano di poter contare su di me. Non avendo mai avuto nessuno che curasse i miei interessi, ho fatto sempre tutto in prima persona, e questo mi ha aiutato tanto quando ho intrapreso la carriera di dirigente e di direttore sportivo.

E come direttore sportivo del Valencia, riuscisti quasi a prendere un certo Cristiano Ronaldo...

Ebbene si, era il 2006-2007. Ho ancora il suo contratto custodito a casa...stiamo parlando di Cristiano Ronaldo. Incontrai più volte Mendes e Cristiano. In quel periodo il ragazzo ascoltava molto i consigli del suo procuratore. Ricordo che mi disse che voleva lasciare a tutti i costi Il Manchester United, perchè era in completa rottura con l'ambiente e con i tifosi. Se non ricordo male gli bruciarono anche la porta di casa. Stilammo il contratto. Allora il Valencia aveva una grande forza economica. Era un contratto di 7 mln l'anno, di cui 4 pagati dal Valencia e 3 dagli sponsor Nike e Coca Cola che erano partners del club. Mi chiamò anche Ferguson innervosito dal fatto che stessimo trattando con il suo pupillo, gli risposi "Mister, se non avessi la certezza che vuole lasciare il Manchester non mi sarei messo a trattare con lui". Ci andammo davvero molto vicini. 

Tu hai giocato da professionista fino a 41 anni. Al Napoli ci sono Callejon e Mertens che a 32 anni hanno difficoltà a rinnovare anche perchè considerati un po' 'vecchi'.

Attualmente un giocatore di calcio da il massimo dal punto di vista fisico dai 28 ai 36 anni. Poi dipende anche dalla predisposizione agli infortuni. Mertens e Callejon hanno un rendimento altissimo e una tenuta atletica invidiabile, quindi sotto questo punto di vista meritano il rinnovo. Poi, però, bisogna considerare anche l'aspetto aziendale. Il Napoli potrebbe anche pensare di monetizzare cedendo adesso i giocatori per poi reinvestire su altri profili. Questo è un discorso lecito che un presidente ha il diritto di fare.

Tu sei stato il capitano della Roma per anni...Sabato i capitolini sfideranno il Napoli, cosa ti aspetti?

Stiamo parlando del derby del sud. Difficile fare un pronostico per una partita del genere. La Roma arriva in un buon momento anche se con qualche infortunio di troppo. Fonseca sta facendo un buon lavoro, ma è il primo anno ed è normale che ci voglia tempo per consentire ai giocatori di assimilare la sua filosofia di gioco. Ancelotti è un grandissimo allenatore ed è al suo secondo anno, sotto questo punto di vista, il Napoli ha un vantaggio, ma anche gli azzurri hanno avuto delle defezioni per infortunio. Moltodipenderà da come arriveranno le squadre a questo match alla luce anche delle polemiche di Atalanta-Napoli, ma sarà di sicuro una bellissima partita.

RIPRODUZIONE RISERVATA