Un grosso imprevisto (per la SSC Napoli)

Editoriale  
Un grosso imprevisto (per la SSC Napoli)

Callejon e quel grosso imprevisto per la SSC Napoli

Diciamoci la verità: se Hirving Lozano avesse fatto il suo, il problema nemmeno ce lo saremmo posti. La questione è semplice e va posta con tutta l'onestà intellettuale del caso. Se il messicano avesse infatti lasciato il segno a suon di gol e sgroppate come era nei piani della SSC Napoli, sarebbe finita così. Certo non nel silenzio, ma quasi. Ci sarebbe stato quel pizzico di giustificata amarezza per l'uscita di un'icona come José Callejon, ma alla fine ce ne saremmo fatti una ragione. Una città gioiosa (dove in un universo parallelo lotta per lo scudetto con Carlo Ancelotti) avrebbe presto dimenticato, come sempre succede nel mondo del calcio e come è già accaduto più volte all'ombra del Vesuvio.  

Invece il problema subentra proprio qui, perché il messicano il suo non l'ha fatto. E in più si è aggiunto anche Matteo Politano, quella che sarebbe dovuta essere un'ottima alternativa per incidere lì sulla destra. L'arrivo estivo dell'ex PSV fu il preludio di una rivoluzione in arrivo, quello dell'ex Inter è stata invece la conferma definitiva (e una semi-bocciatura per il Chucky). Chiudere un ciclo e riaprirne un altro. Anche perché lo spagnolo, nel frattempo, appariva mentalmente esausto. Spento, quasi distratto, e incapace di incidere come ha fatto da sette anni a questa parte. Non neghiamolo. Male Callejon, peggio ancora Lozano. E fu proprio questa situazione a convincere la società ad anticiparsi e investire sulla fascia. 

Sei mesi più tardi, la situazione è leggermente cambiata. Lozano, malgrado gli ultimi timidi segnali, resta ancora una grossa zavorra tecnica ed economica per il club. Gennaro Gattuso sta anche provando a rilanciarlo con fiducia, ma il messicano appare bloccato. Quasi mentalmente limitato per certe realtà. E più che la rete di Verona, comunque fondamentale, è stata la successiva chance divorata davanti alla porta a fornire  la reale dimensione attuale del 24enne. Il problema di Politano, dall'altra parte, è semplicemente quello di non avere un titolare di spessore davanti a sé. Perché l'ex Inter, non ce ne voglia, è un'ottima riserva. Ma una riserva appunto. Tecnicamente capace di subentrare e spaccare le partite, ma non di prendere per mano la squadra agendo da titolare. Non a Napoli. 

Morale della favola: ora la bilancia mediatica è tutta a favore di Callejon. Lo è per quelle lacrime dopo la Coppa Italia, lo è per l'atto di amore nel giocare 'gratis' fino ad agosto e lo è per questo ritrovato rendimento in questa ripresa di campionato. Un imprevisto non indifferente per il presidente Aurelio De Laurentiis e i suoi piani. Il quale non solo ora sarà chiamato a fronteggiare la voce della città, ma sarà anche costretto a valutare effettivamente un rinnovo. Cosa che ormai difficilmente succederà, ma che è quanto meno da considerare.   

Che fare adesso con Lozano? Rivenderlo subito perdendoci, o puntarci ancora ma col rischio di peggiorare la situazione? Altrimenti? Riconfermare Callejon per mandare a casa il messicano e sbugiardandosi esattamente un'estate dopo? Un cane che si morde la coda: o soffre per il mal di testa o per il morso. In ogni caso, comunque vada, la sensazione è che nessuna combinazione dia totali garanzie sulla destra.

Callejon va infatti verso i 34 anni e sono ormai sette anni che tira la carretta, la storia di Lozano è nata (e probabilmente morta) sotto una cattiva stella e Politano è appunto... Politano. Soluzione? Esporsi in qualche modo, rinunciando ai soldi o ai favori della piazza e puntando a un nuovo profilo. Un giocatore, anche con caratteristiche differenti, ma che non faccia rimpiangere Callejon. 

di Pasquale Edivaldo Cacciola 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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