Tutto molto triste, anche più di Rapuano

Editoriale  
Tutto molto triste, anche più di Rapuano

Come si affronta l'Inter che ha preso a pallate la Lazio? In relazione ai propri uomini a disposizione, probabilmente come stava facendo il Napoli sino al 60esimo ma con qualche tiro in più in porta. Decisamente. Sarebbe bastato? Forse no. La forza dei nerazzurri avrebbe trovato il modo di portare a casa il risultato. Ma non abbiamo la certezza, restiamo nell'ambito delle supposizioni.

E mai lo potremmo sapere. Ad oggi l'unica certezza è che la decisione di espellere Simeone è stata decisiva per l'inerzia del match. Quel doppio giallo è ingiusto soprattutto per la severità con cui è maturato, rispetto al mancato doppio giallo a più riprese per Calhanoglu, che ha inspiegabilmente goduto di tanta toleranza. Gli interventi del centrocampista turco sono stati molto più pericolosi ma Rapuano non è stato altrettanto rigido. Perchè?

Fatte le dovute riflessioni sulla direzione arbitrale, sarà difficile trovare in queste poche righe qualche parola che lenisca non solo la sconfitta, ma il quadro intero che è oggi questo Napoli. Il Napoli sceso in campo ha dimostrato relativamente di poter tenere testa agli assalti dell'Inter ma senza però pungere. Se non attacchi è difficile che metti le mani sulla coppa. Per ogni tre o quattro attacchi dei nerazzurri, si rispondeva con una azione offensiva dove raramente si impegnava Sommer. Un modo come un altro per intimorire l'avversario ma poco o nulla che sembrasse una chiara volontà di andare in gol.

Ma questa è la triste realtà del Napoli di oggi, costretto a rifugiarsi in strategie catenacciare sotto gli occhi di Spalletti, rinnegando il suo gioco e anche quello dei suoi predecessori. L'obiettivo di arrivare ai rigori sembrava deciso ancor prima che arrivasse il culmine del protagonismo dell'arbitro: angosciante. Comprensibile operare le sostituzioni quando si è in dieci ma togliere Kvara è la rinuncia a qualsiasi speranza rimasta, una forma di eutanasia tattica.

Giusto anche sottolineare in fine, che al 22 di gennaio questa squadra è scesa in campo ancora orfana del sostituto di Kim, ceduto a luglio, con i nuovi acquisti Ngonge e Traore spettatori della sconfitta e chissà come e quando incideranno. Zielinski in panchina. Tutto molto triste, anche più di Rapuano.

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