Dall'addio di Sosa ai dissapori con Reina, fino all'eccezione Grava: ecco come De Laurentiis ha gestito le scadenze di contratto

Editoriale  
Aurelio De Laurentiis e Roberto SosaAurelio De Laurentiis e Roberto Sosa

Aurelio De Laurentiis, nell'arco dei suoi anni a Napoli, ha dovuto gestire diversi casi di scadenze contrattuali: da Sosa a Reina, fino al duo Mertens-Callejon

La SSC Napoli attraversa sicuramente un periodo non facile: dalla crisi di risultati fino all'ammutinamento dei calciatori post Salisburgo. Sono tanti i nodi giunti al pettine del presidente Aurelio De Laurentiis, a lavoro per cercare una soluzione che possa riportare in linea di galleggiamento la flotta partenopea. 

Uno dei casi maggiormente spinosi è quello relativo ai rinnovi di contratto: da Milik, Zielinski e Allan, fino alla querelle legata a Dries Mertens e Josè Maria Callejon che vedranno il proprio accordo con il Napoli scadere nel 2020. In tal senso andiamo ad analizzare come il patron De Laurentiis, nel corso della propria presidenza a Napoli, ha storicamente gestito il rapporto con i propri tesserati in scadenza. 

Pepe Reina e Aurelio De Laurentiis

SSC Napoli, giocatori in scadenza: ecco la linea di De Laurentiis 

Il noto produttore cinematografico, al comando della società partenopea dal 2004, più volte si è trovato ad affrontare il nodo rinnovi con giocatori in scadenza di contratto. Tutto iniziò nel 2008 quando a salutare gli azzurri fu il Pampa Sosa: in quell'occasione le parti decisero di arrivare insieme a scadenza, con lo stesso Sosa giunto quasi al termine della sua carriera da professionista. 

L'iter dei rinnovi roventi è poi proseguito negli anni successivi: si ricordano i casi Michele Pazienza e Salvatore Aronica nel 2011. Il primo, nonostante una petizione di alcuni tifosi azzurri, fu lasciato partire a fine stagione senza rinnovo di contratto (che poi formalizzò qualche mese più tardi con l'acerrima nemica Juventus). Differente la situazione Aronica: anche in quel caso ci furono diversi problemi legati al contratto in scadenza, con il Napoli che decise di cedere anticipatamente il difensore al Palermo nel mese di gennaio. 

La costante di tutte queste operazioni è quasi sempre l'età avanzata dei calcatori, con De Laurentiis fedele alla propria linea verde in termini di negoziazioni: un altro esempio fu Hugo Campagnaro. Il difensore argentino, pilastro dell'epoca Mazzarri, seguì nel 2013/14 il tecnico toscano all'Inter dopo la scadenza del contratto con i partenopei. "Quando Hugo voleva il rinnovo il Napoli non era pronto, quando la società si è decisa avevamo già stabilito di andare via", queste le parole all'epoca dell'agente Mazzoni che ripercorse il lungo tira e molla con la dirigenza campana. 

Tra i tanti nomi portati "a scadenza" figurano poi quelli dei vari Rinaudo e Rolando, mentre rappresentano delle eccezioni i soli LucarelliMesto, Colombo e soprattutto Gianluca Grava: quest'ultimo, a sorpresa dopo un brutto infortunio, vide riconoscere il suo attaccamento alla maglia partenopea con un annuale che poi lo portò direttamente all'interno dell'organigramma societario (un caso più unico che raro nella gestione De Laurentiis).

Rinnovi Napoli, i casi Reina e Maggio 

Arrivando in epoca ancora più recente sono due i casi maggiormente discussi circa i rinnovi in scadenza dei partenopei: quelli di Pepe Reina e Christian Maggio. Se per il secondo l'addio fu cordiale (meno con l'allora tecnico Maurizio Sarri che gli negò l'ultima gara in azzurro), a far particolarmente rumore fu quello del portiere spagnolo, già ad un passo dal lasciare Napoli l'estate precedente (corteggiato a lungo dal PSG).

I rapporti tra l'ex Liverpool ed il presidente De Laurentiis si inasprirono proprio in fase di negoziazione, con il patron (per la consueta politica sui rinnovi degli ultra trentenni) che rimase fino alla fine sulle sue posizioni condendo il tutto con esternazioni poco felici dirette allo stesso Reina. Il problema principale, neanche a farlo apposta, fu sempre quello economico con la società ferma sulle proprie posizioni fino alla rottura definitiva e la firma con il Milan dell'estremo difensore. 

La speranza di Mertens e Callejon

Una situazione che sembra tornare di moda anche negli ultimi mesi, con Dries Mertens e Josè Callejon che si avviano verso un destino simile. Le negoziazioni procedono da oltre un anno, con le parti cristallizzate sulle proprie posizioni: rinnovo alle stesse cifre per il presidente De Laurentiis, rinnovo con riconoscimento economico richiesto dall'entuorage dei due "veterani". Il braccio di ferro sembra essere ad un punto di stallo, con le ultime dichiarazioni del patron ("Se vogliono andare a fare le marchette in Cina...“) che hanno inasprito ulteriormente il contenzioso. 

Il tempo inizia a stringere, da gennaio infatti i due potranno accordarsi liberamente con qualsiasi altro club: la storia insegna, ma c'è ancora chi spera che il buonsenso della discussione possa portare ad un colpo di scena ed un lieto fine cinematograficoTuttavia il rischio che il finale possa essere ancora una volta il medesimo è purtroppo sempre più reale. 


 

 

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