Da Cava de' Tirreni a Manaus, e la favola continua... Boa Sorte Lorenzo!

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<i>Da Cava de' Tirreni a Manaus, e la favola continua... Boa Sorte Lorenzo!</i>

Nel cuore degli italiani, che ieri hanno accolto con stupore la convocazione di Insigne, è sicuramente impressa la data del 9 luglio 2006, quando un altro napoletano alzava al cielo la coppa del Mondo. In quell’anno Lorenzo era appena arrivato a Napoli e chissà se come tutti i ragazzini avrà sognato di indossare quella maglia. In un giorno come questo bisogna metter da parte gli scetticismi, la diffidenza nei confronti di una nazionale cui molti partenopei oggi non sentono di appartenere. E’ una favola che si realizza, anzi che continua. Dalle giovanili azzurre alla Champions, adesso il Mondiale in Brasile. Gli sforzi, la caparbietà e i tanti, tanti sacrifici che si sono materializzati nel giro di poche ore, ieri, quando persino lui aveva smesso di crederci. Poco importa se avrà un ruolo da protagonista o meno: è un traguardo importantissimo già essere lì.

L’ESORDIO – Dopo quattro anni nelle giovanili azzurre, è Donadoni il primo a dargli spazio in alcune amichevoli estive nel 2009. Quando arriva Walter Mazzarri l’azzurrino resta aggregato alla prima squadra e riesce a debuttare per pochi minuti nel gennaio 2010. Andrà alla Cavese per la restante parte del campionato, giusto in tempo per far si che uno come Zeman mettesse gli occhi su di lui.

FOGGIA – La prima versa esperienza da professionista. 33 presenze e 19 reti in campionato, 7 centri anche in Coppa Italia. Una stagione ad altissimi livelli gli regalerà subito la Serie B. E’ lo stesso Zeman che lo porta con sé in coppia con Immobile.

PESCARA – Si compone un trio da far invidia persino alla Serie A. Immobile, Insigne e Verratti stupiscono tutti. Per quantità infinita di gol e per il gioco spumeggiante sotto la guida del boemo, saranno gli artefici della storica conquista della Serie A del Pescara e diventeranno ambite pedine di mercato.

NAPOLI – Nonostante lo scetticismo velato di Mazzarri, Insigne viene richiamato a Napoli. La cessione di Lavezzi lascia presagire che lo scugnizzo napoletano possa trovare spazio ed incantare i propri tifosi. L’allenatore continua a preferirgli Goran Pandev. Riesce a ritagliarsi il suo spazio mettendo a segno cinque gol. Mazzarri gli regalerà anche la gioia di giocare pochi minuti in campo con suo fratello Roberto, al suo esordio in Serie A.

BENITEZ – L’arrivo di Benitez e di tanti nuovi calciatori come Mertens, Callejon ed Higuain, mettono nuovamente Lorenzo alla prova. Sarà dura conquistare la fiducia del nuovo allenatore. Ancora una volta il giovane talento di Frattamaggiore, ormai maturo, affronta con coraggio la nuova avventura. Il ruolo assegnatogli dal tecnico spagnolo, probabilmente, non gli consente di esprimersi al centro per cento ma riesce ad essere utile e congeniale alla squadra proprio come gli viene chiesto di fare da Benitez.

MONDIALE – Viene inserito nei 30 preconvocati. Sin da subito viene incluso tra quelli che rimarranno a casa. Lo stesso Prandelli lascia intendere che per lui non c’è spazio. Nella rassegnazione Insigne non demorde. Affronta i test fisici ed atletici con il massimo dell’impegno e dell’agonismo. Stupisce tutti. Ha una resistenza assoluta e la sua forma fisica fa invidia praticamente a tutti i compagni di squadra. Nell’amichevole contro l’Irlanda Prandelli neppure lo schiera. L’ennesima bocciatura. Ventiquattro ore dopo il verdetto: Insigne c’è. Ha staccato un biglietto per il Brasile al fotofinish. Saranno la sua propensione al sacrifico, la forma fisica straripante e la fiducia assoluta datagli da un tecnico di spessore come Benitez ma Prandelli non ha saputo dire di no. Vai Lorenzo…

 
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