A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Danilo Caravello, agente FIFA. Di seguito, un estratto dell’intervista.
È vero che chi aggredisce il mercato subito deve mettere in conto valutazioni più alte rispetto a quelle che si possono ottenere a fine agosto? E il Napoli fa bene a mantenersi entro valutazioni prestabilite?
“Diciamo che il Napoli è tra le poche squadre che ha sempre operato con chiarezza. Anche in questa finestra ha identificato obiettivi precisi e si è mosso subito, cercando di chiudere le trattative senza cedere a richieste eccessive. È stato bravo a restare sulle proprie valutazioni iniziali, senza farsi prendere dalla frenesia del mercato. Ha fatto i colpi richiesti da Conte come condizione necessaria per iniziare i due ritiri, vedi De Bruyne e, breve, Beukema, e poi completerà la rosa strada facendo. Il Napoli sta rispettando una strategia ben precisa: ottenuta la conferma di Conte, ha delineato un piano chiaro, obiettivi definiti e prezzi stabiliti. Sta portando a casa i giocatori al momento giusto e a cifre giuste. Credo che tra De Laurentiis e Conte ci sia stato un accordo implicito, già al momento della riconferma del tecnico, in cui si è stabilito come fare mercato. Il Napoli è una società sana, senza problemi economici, e si sta muovendo in maniera corretta. Purtroppo in Italia troppe squadre devono fare i conti con vincoli come il fair play finanziario o l’indice di liquidità, e quindi devono aspettare fino al 30 giugno per sistemare i bilanci. Questo limita le operazioni. Il mercato è lo specchio delle difficoltà dei club italiani.”
Parliamo ora di Osimhen. È una situazione che va avanti da quasi due anni. Lo scorso anno il Galatasaray ha rappresentato un’ancora di salvezza concreta a fine mercato, ora arrivano offerte faraoniche dalla Saudi Pro League, ma il calciatore sembra voler restare in Europa. Come finirà secondo lei?
“È una situazione che si trascina da troppo tempo, e lo scorso anno ha già causato tensioni, anche tra Napoli ed entourage. Quando si arriva a un muro contro muro, ciascuna parte difende i propri interessi, ma così non si risolve nulla. Le offerte arabe sono importanti, ma non credo che Osimhen le prenderà in considerazione, come già fatto in passato. Vedo che molti calciatori stanno resistendo alle sirene dell’Arabia. Però, va trovata una soluzione definitiva, perché Osimhen non rientra più nei piani del Napoli. Non per motivi tecnici, ma per tante altre problematiche. È un calciatore di valore, ma la sua permanenza ora è diventata un peso. Se arriva un’offerta giusta, è giusto lasciarlo andare. Tecnicamente, resta un attaccante straordinario.”
Secondo lei, l’eventuale cessione di Osimhen sarà l’ago della bilancia tra Lucca e Núñez? In altre parole: se il Napoli riuscisse a vendere Osimhen presto, punterebbe più facilmente su Núñez del Liverpool?
“Sì, credo che Núñez possa diventare l’obiettivo principale in quel caso. È un attaccante di grandissimo valore, che personalmente vedrei molto bene al Napoli. È un profilo simile a Osimhen per caratteristiche fisiche e di gioco. Però bisogna stare attenti: un attaccante così va inserito subito in rosa, non si può aspettare la fine del mercato. È una pedina troppo delicata, fondamentale per costruire la squadra. Serve tempo per ambientarsi e per rendere. Speriamo che questa operazione si chiuda presto.”
Kevin De Bruyne è stato un colpo funzionale al progetto tecnico del Napoli, oppure più orientato all’immagine del club? Può ancora spostare gli equilibri?
“Credo che sia entrambe le cose. Il valore tecnico è fuori discussione, lo ha dimostrato per anni ai massimi livelli. In Italia, giocatori di questa età o che rientrano da esperienze all’estero hanno sempre fatto bene: penso a Pedro, D?eko, e ora anche Modric che è arrivato a 40 anni. De Bruyne può spostare ancora gli equilibri, ma va gestito: non potrà giocare tutte le partite, per ovvi motivi anagrafici. Se impiegato con intelligenza, può fare la differenza per altri due o tre anni. È un colpo che può dare tanto sia sul campo che a livello di immagine.”