"Ho scalato la mia montagna": il paragone Sarri-Rosberg, tra esaurimenti e finale thrilling

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Ho scalato la mia montagna: il paragone Sarri-Rosberg, tra <i>esaurimenti</i> e <i>finale</i> thrilling

"Da 25 anni nelle corse è stato sempre il mio sogno, il mio unico grande obiettivo, diventare campione del mondo di Formula 1. Ora che ce l'ho fatta, ho scalato la montagna e sono arrivato in cima, mi sento soddisfatto". 

Con queste parole, cinque giorni dopo aver vinto il titolo di Campione del mondo di Formula 1, il pilota tedesco Nico Rosberg annunciò il ritiro immediato dallo sport. Lasciò tutti di sasso, a partire dal suo team Mercedes. Non ce la faceva più Nico, stritolato dalle pressioni e dalla concorrenza del compagno di squadra, l'inglese Lewis Hamilton. Più forte caratterialmente e tecnicamente, al punto tale da ricorrere a tutte le energie possibili - e alla fortuna - per batterlo: "È stata un'esperienza incredibile, certo molto difficile: specie negli ultimi due anni con le sconfitte patite contro Lewis, momenti davvero difficili che hanno dato una spinta alle mie motivazioni in un modo che non credevo fosse possibile per tornare a combattere e a realizzare il mio sogno. Ho scalato la mia montagna, sono in vetta. E questo mi fa stare bene".

Maurizio Sarri ed il Napoli, in questo momento, sembrano somigliare molto a Nico Rosberg: il paragone tra il calcio e la Formula 1 è abbastanza difficile, però dal punto di vista della concorrenza ci siamo. La Juventus-Hamilton (come Merckx e Thevenet, ricordate?) probabilmente è più forte dal punto di vista tecnico e qualitativo, almeno nei numeri e nella mentalità vincente: per batterla ci vuole lavoro, ci vuole fatica, ci vuole applicazione e ci vuole anche la fortuna. Ad esempio, forse esagerando, Ghoulam che segna di destro dopo trenta metri contro la Spal, perchè Faouzi da quando è a Napoli non ha mai fatto notare doti eccezionali con un piede che non fosse il sinistro.

Ci sono voluti tre anni, a Rosberg, per battere Hamilton in un Mondiale dominato dalla Mercedes. Una lotta a due, come quella tra Juventus e Napoli: nel 2014 la sfida si risolve all'ultima gara, nel 2015 l'inglese vince il titolo in anticipo. Nel 2016, dopo una rimonta furiosa, finalmente tocca a Rosberg che all'ultima gara difende con i denti cinque punti di vantaggio in ventuno gare. E subito dopo si ritira, perchè esausto.

Ricorda un po' tutte le dichiarazioni dei calciatori del Napoli, dell'ormai famigerato patto scudetto all'interno dello spogliatoio: un altro anno, tutti assieme, senza pensare al mercato ma soltanto alla Serie A e a un dominio, quello della Juventus, da spezzare per coronare un sogno. Per i calciatori e per lo stesso Sarri, il cui ciclo triennale ha come obiettivo il tricolore. Come Rosberg con Hamilton, chissà se il finale sarà lo stesso: con un addio al momento in cui si è più in alto, per lasciarsi col sorriso e col trionfo.

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PS

  • 13 agosto 2014: "Ciao Nico', i veri campioni si riconoscono..."
  • 7 ottobre 2016: "Napoli? Uno spettacolo. Ero in viaggio di nozze con mia moglie Vivian e alcuni amici. Essendo il posto dove si trova la migliore pizza al mondo, ci è venuto in mente di imitare il “bar hopping” che fanno gli inglesi saltando da un pub all’altro. Così siamo andati in tre pizzerie storiche, da “Michele”, “Sorbillo” e “Trianon”. Da “Michele” ho aspettato in coda un’ora e mezza, senza che nessuno mi riconoscesse, e poi abbiamo mangiato sul marciapiede, ma è stato magnifico"
  • 2 dicembre 2016: "Ok Campione, chapeau. Se hai deciso così...ti aspettiamo presto al San Paolo"

Che poi il rapporto tra Rosberg e (il) Napoli sia qualcosa già esistente, è un'altra cosa...

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