Un computer, uno staff meticoloso, migliaia di dati numerici e scientifici. Dire semplicemente turnover è assolutamente riduttivo per l'ampia mole di lavoro che si nasconde dietro alle scelte di Benitez. Lo spiegò sin dal principio quando nominò il celeberrimo e datato Commodore 64. La tecnica informatica, per fortuna, è arrivata a livelli altissimi, l'esperienza di Benitez è ormai una riserva infinita per chi prova ad approcciarsi a quello che è il suo metodo. Anche nella pratica ci si accorge che poche, forse nessuna squadra di Serie A, hanno così pochi titolari. Probabilmente, tra le big del campionato, solo la Roma si avvicina al Napoli ma fortemente condizionata dagli infortuni che sin da inizio stagione hanno falcidiato la squadra di Garcia.
UN PO' DI NUMERI - Il primo dato che risalta agli occhi è sicuramente quello relativo al portiere. Stagione divisa a metà tra Rafael e Andujar: sebbene non si sia trattato di un'alternanza in stile turnover, l'allenatore spagnolo a stagione in corso ha fatto accomodare in panchina il suo portiere titolare. Raramente si è visto in Serie A: accadde nel 1998 quando Abbiati subentrò al posto di Rossi e terminò la stagione con una parata decisiva che valse lo scudetto al Milan.
Rafael: 2070 minuti giocati in Serie A a cui aggiungere i 540 del girone di Europa League e la doppia sfida, nefasta, dei preliminari Champions.
Andujar: 900 minuti in Serie A a cui aggiungere i 290 di Coppa Italia ed i 590 di Europa League.
Rafael resta l'eroe di Supercoppa, Andujar per ora un'ancora di salvezza per terminare la stagione: a fine campionato inevitabilmente bisognerà valutare chi difenderà i pali la prossima stagione.
Un centro campo da rifare: clicca qui per leggere l'approfondimento (parte 2)