Il Mattino - Le due facce del San Paolo. L’aria che si respira a Fuorigrotta è di quelle surreali. Tutto parte con largo anticipo rispetto al fischio iniziale, ovvero nel primo pomeriggio, quando i gruppi delle curve sono all’esterno dello stadio in segno di protesta. Al San Paolo non entreranno per la sfida contro il Bologna perché non condividono le nuove norme del decreto sicurezza. Ma vista la loro passione per la maglia non rinunciano ad andare all’esterno dello stadio con sciarpe e bandiere. Il risultato e la bella prestazione di Liverpool hanno scosso i cuori dei napoletani che infatti aspettano la squadra a Fuorigrotta lo scortano letteralmente all’arrivo al San Paolo con il pullman. Si tratta di un messaggio chiarissimo di pace dopo le ultime tensioni tra squadra e tifosi per l’ammutinamento dello scorso 5 novembre. I tifosi sono lì e vogliono far sentire la loro presenza, pur senza partecipare attivare alla gara.
Le curve sono mezze vuote. Nei due settori ci sono ampi spazi vuoti, sono quelli lasciati dai tifosi rimasti fuori in segno di protesta. E così tocca al resto del San Paolo far sentire la propria vicinanza alla squadra. Durante il riscaldamento e all’ingresso in campo delle squadre sembra che la freddezza dei tifosi nei confronti dei giocatori sia svanita. Piovono applausi un po’ per tutti gli azzurri, senza alcuna distinzione. Insigne ritrova la fascia da capitano dopo il forfait di Liverpool e il pubblico lo accoglie con tanti applausi ogni qual volta si trovi con la palla tra i piedi. Da una sua azione personale nasce il gol del vantaggio firmato da Llorente, ma tutto il San Paolo tributa al capitano una piccola standing ovation. Il tutto, però, accade nel surreale clima di uno stadio nel quale praticamente non tifa nessuno.