Ultime Coronavirus - Che un vaccino per il Covid sia un affare mondiale, lo si vede anche solo dall'elenco di quelli candidati censiti fino al 9 giugno dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. In lizza ce ne sono infatti ben 136. Si tratta in realtà ancora di sperimentazioni, quindi la partita è tutta da giocare. Ma a quanto pare l'Italia sta mostrando di avere una marcia in più.
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Secondo quanto riferisce Il Mattino:
"Il vaccino europeo, quello cioè elaborato a Oxford in collaborazione con l'azienda Irbm di Pomezia «è più avanti rispetto a quello degli Usa». E se a dirlo è Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e ordinario di Igiene generale e applicata all'Università Cattolica, significa che non si tratta solo di un auspicio. «Ci stiamo organizzando - dice - affinché in parte sostanziale venga prodotto in Italia», ed essere così «tra i Paesi leader». Dunque, «se le cose vanno bene, in autunno-inverno potremmo avere le prime dosi e quindi anche le dosi per gli italiani». In realtà, come riporta in un recente rapporto l'Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, «l'Ema (European Medicine Agency) stima che potrebbe essere necessario almeno un anno prima che un vaccino contro il Covid-19 sia pronto per essere approvato e sia disponibile in quantità sufficienti per consentirne un utilizzo diffuso». D'altronde, lo stesso Spallanzani si è già messo in moto: insieme alle società italiane ReiThera e Takis sta lavorando per realizzarne due su piattaforme separate; i primi test sull'uomo sono previsti nel mese di luglio. L'ottimismo dunque c'è, e pure la voglia di arrivare primi".