Ultimissime calcio - Il Coronavirus colpisce la Serie A e non si riesce a trovare una soluzione per lo svoglimento del calendario. Tante le partite da giocare e la decisione non è stata ancora presa. Ecco quanto riportato dall'edizione odierna di Tuttosport.
Ieri, il Consiglio dei Ministri ha pubblicato il decreto che fino all’8 marzo divide l’Italia in tre parti, in base all’emergenza, almeno fino all’otto marzo. Alla zona rossa (in Lombardia i comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini; in Veneto il comune di Vò) e alla zona gialla (l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto, le province di Pesaro e Urbino, Savona), si aggiungono misure per tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda gli avvenimenti sportivi, per tutti i territori della zona gialla “sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive, le trasferte dei tifosi. Il decreto però consente lo svolgimento delle competizioni a porte chiuse”. Queste norme, giova ricordarlo per cercare di sedare il chiacchiericcio complottista di fondo, prevalgono su qualsiasi interesse delle Leghe. Compresa quella di Serie A che così si aggrappa a una data per evitare un ulteriore, devastante per i calendari, rinvio: l’8 marzo. Se davvero cessasse l’emergenza si potrebbero recuperare le gare saltate questa settimana che, a parte Juventus-Inter (ma se non venisse prorogato il decreto sarebbero tolte anche le limitazioni ai tifosi delle regioni critiche), sarebbero comunque vincolate alla fine del decreto e quindi andrebbero giocate il 9 marzo: a parte Samp-Verona, sono in “zona gialla” Milan-Genoa, Sassuolo-Brescia, Udinese-Fiorentina e Parma-Spal con l’aggravio dovuto al fatto che i gialloblù dovrebbero recuperare due giorni dopo la gara con il Torino.