Ultime calcio - «Fosse per me non darei parere favorevole». Giovanni Rezza, responsabile del reparto malattie infettive dell’Istituto Superiore della Sanità, ingrossa il partito degli scettici sulla ripartenza del calcio. «È uno sport di contatto e il contatto può favorire la circolazione del virus. Anche l’ipotesi di test ripetuti mi sembra un po’ tirata. Il mio è solo un parere anche se credo che il Comitato scientifico sarebbe d’accordo con me. Ma è chiaro che a decidere sarà il governo».
Come riporta Il Corriere della Sera:
"Parole che assomigliano a una sentenza e accendono il dibattito. Urbano Cairo, presidente del Torino e di Rcs, sta dalla parte dell’infettivologo. «Ha ragione, riprendere il campionato a fine maggio è impossibile». La partita è aperta. Altri infettivologi, con cui si è confrontata la Figc, avrebbero espresso un parere diverso da quello di Rezza. Il presidente Gravina resta ancorato alle parole del ministro Spadafora che ha promesso di riaprire gli allenamenti il 4 maggio se le cose dovessero migliorare in maniera significativa. Ma in attesa di capire se il carrozzone potrà mettersi in movimento, 56 giorni dopo l’ultima partita, ci si interroga su come farlo in condizioni di totale sicurezza. L’idea, sulla quale si sta ragionando da giorni, è costituire una specie di bolla protettiva in cui tenere le squadre. L’estate del calcio potrebbe trasformarsi in un lunghissimo ritiro. Domani, in videoconferenza, la commissione medica della Figc, coordinata dal professor Paolo Zeppilli e composta da una quindicina di esperti fornirà le linee guida che finiranno sul tavolo del ministro della Salute Speranza e non saranno troppo diverse da quelle della Federazione dei medici sportivi che valgono per tutti gli sport. Però mettere in pratica le linee guida dei medici non sarà facile. Solo 11 club su 20 in serie A hanno un centro sportivo in grado di accogliere le squadre a dormire. E anche le più attrezzate, come Inter e Milan, potrebbero essere costrette a rivedere i piani".