"Senza Mondiali, senza soldi, senza idee per rinnovarsi. La crisi del calcio italiano non è soltanto tecnica, come abbiamo ricordato ammirando i successi di Messi in Qatar dal divano. È una crisi di sistema, che da mesi si materializza in una sorta di questua per rateizzare pagamenti accumulati nell’ultimo anno". Scrive così La Repubblica per commentare il debito di circa 500 milioni di euro che le squadre di Serie A devono risarcire al fisco italiano.
Ultime notizie. In teoria, domani scadrebbe il termine per pagare tutti i versamenti sospesi, ma quasi tutte le squadre di Serie A ricorreranno al dilazionamento offerto dal Governo nella manovra di bilancio, consentendo ai club italiani di pagare il debito in sessanta rate, con gli interessi. E tuttavia, come sottolinea Repubblica, "nonostante il provvedimento, pur accedendo alla rateizzazione bisogna essere in grado di pagare, subito, circa un quarto della cifra totale: in tutto, quasi 120 milioni. E almeno 4-5 società di Serie A non hanno accantonato nemmeno un euro". Sampdoria ed Hellas Verona sembrano essere le società più in difficoltà, mentre Fiorentina, Lecce e Cremonese hanno già saldato la cifra richiesta entro il 31 dicembre.
In ogni caso, è evidente che serve una riforma complessiva del sistema calcio italiano, eppure - sottolinea Repubblica - "da ottobre a oggi, la Serie A, la B e la C non sono state capaci di produrre lo straccio di una riforma condivisa: solo programmi unilaterali, nulla che riformi il sistema".
Resta un'ultima possibilità: riaprire alle sponsorizzazioni da parte delle società di scommesse (vietate da Di Maio quattro anni fa). Oppure istituire un "fondo per lo sport", con un prelievo dell'1% sulla raccolta delle scommesse.