Come riprta l'edizione odierna di Repubblica, ma se Dzeko vale 50 milioni di euro, quanto varrebbe oggi Totti? La domanda di ogni tifoso della Roma non è più soltanto un gioco. Ha trovato risposta scientifica da una piattaforma italiana in espansione: Playratings, specializzata nella valutazione dei calciatori secondo criteri econometrici, messi a punto da esperti di livello mondiale.
Oggi il Totti trentunenne del 2006-2007, 32 gol in 50 partite, varrebbe poco più di 86 milioni, al settimo posto nella classifica degli attaccanti italiani, catalogati nella stagione in cui sembravano proprio i Re Mida del gol.
La simulazione penalizza il longevo bomber soltanto per via dell’età. In cima alla lista dei 9 attaccanti italiani di lusso c’è infatti Del Piero ventiquattrenne (133,7 milioni), nel ’97-98 irresistibile sotto porta (32 reti) e stella della Nazionale. Seguono, etichettati come i vini, Baggio ’92-93 (annata propedeutica al Pallone d’Oro, 121,12 milioni), Boninsegna ’70-71 vicecampione del mondo (115,88), Riva ’68-69 campione d’Europa (115,39), Vieri 2001-2002 protagonista annunciato del Mondiale d’Asia (114,76), Inzaghi 2002-2003 formidabile in Champions (96), il suddetto Totti, Signori 1992-93 macchina da gol (75,47), l’attempato Di Natale del 2009-10 (16,86). L’elenco esclude tre leggende, per assenza di parametri sufficienti: gli infortuni hanno bloccato Paolo Rossi a 82 gol in A e per Meazza e Piola mancano statistiche tecniche e dati economici adeguati a un confronto oggettivo con i successori.
Le comparazioni si basano su tre fattori: introiti per il club di appartenenza, performance e notorietà. L’estate scorsa fu attualizzato il prezzo di Maradona: 345 milioni nel 1984, quando passò al Napoli.
Secondo criteri “neymarizzati” – i 220 milioni della clausola di rescissione di Neymar – il più caro di tutti i tempi sarebbe comunque Ronaldo Fenomeno (433), davanti a Maradona e Van Basten (328).
Ma più del passato o delle stime sui fuoriclasse acclarati (Neymar 194,5, Messi 147, Mbappé 135, Cristiano Ronaldo 116) a Playratings preme stabilire il prezzo giusto per tutti gli altri calciatori in attività, analizzando 200 mila calciatori e oltre 6 mila squadre per 200 campionati di 130 Paesi e aggiornandone partita per partita il valore, con un margine di esattezza vicino alla perfezione (0,97 su 1 è il cosiddetto “indice di correlazione”). L’obiettivo è appunto di diventare la piattaforma più autorevole per operatori di mercato, media e tifosi. Il sito (www.playratings.net) è già accessibile a tutti. “Una sorta di Standard & Poors del calcio”, spiega Gianluca Calvosa, tra gli ideatori della piattaforma realizzata da 4 soci e nata a sua volta dalla società OpenEcomonics, specializzata in analisi economico-finanziarie per conto di multinazionali e governi.
L’algoritmo applicato al mercato calcistico indica il valore massimo in serie A per Icardi (122 milioni), Dybala (105) e Higuain (69). Il primo italiano è Insigne (56), il secondo Immobile (50). Le sofisticate metodologie econometriche sono state sviluppate tra gli altri da uno dei soci di Playratings, il professor Pasquale Lucio Scandizzo, cattedra di economia a Roma, 30 anni alla Banca Mondiale. Sottesa al progetto, c’è anche l’idea di contribuire alla trasparenza: l’arbitrarietà nelle valutazioni crea zone d’ombra propizie a truffe e riciclaggio. Per il calcio italiano, in crisi d’immagine, centrare l’obiettivo sarebbe un titolo di merito.