Napoli-Inter oltre ad essere una “classica” del campionato italiano è diventata, negli ultimi anni, un appuntamento fisso anche in Coppa Italia. Sfogliando l’almanacco si possono trovare molteplici sfide coi nerazzurri di Milano, nell’album emotivo-passionale dei tifosi restano, però, quelle che poi hanno portato la squadra nella finale della manifestazione nazionale. Resta memorabile la semifinale di ritorno del 1997, con Pino Taglialatela protagonista assoluto. Il portiere, infatti, fu autore di una prestazione superba, oltre alle parate nei 90 minuti e nei tempi supplementari si superò durante i calci di rigore col San Paolo in solluchero per la storica finale conquistata. Gli azzurri ebbero la meglio sull’Inter dopo l’1-1 sia dell’andata che del ritorno, finì 6-4 per il Napoli che poi perse malamente la finale contro il Vicenza, rivelazione del campionato. Quella stagione particolare vide protagonista il presidente Corrado Ferlaino per l’esonero inaspettato di Gigi Simoni, reo di essersi accordato anzitempo proprio con i vertici societari dell’Internazionale di Milano. Il finale travagliato segnò l’inizio del tramonto, in quella successiva, infatti, il Napoli retrocesse in Serie B dopo tanti anni di Serie A e l’epopea trionfale di Diego Armando Maradona.
La nuova “abitudine” dei Napoli-Inter di Coppa Italia, però, riprende sui grandi palcoscenici col ritorno della squadra di Aurelio De Laurentiis in Serie A. Il 26 gennaio 2011 le due compagini si affrontarono di nuovo ma nei quarti di finale della competizione. Era l’Inter del nuovo allenatore Leonardo, scelto da Moratti per sostituire proprio Rafa Benitez dimissionario a dicembre 2010. Vinse la squadra del brasiliano dopo lo spettacolare 0-0 che vide il Napoli di Mazzarri dominare in lungo e in largo senza mai trovare la via del gol. Decisivo l’errore dal dischetto del calciatore più idolatrato del momento, Ezequiel Lavezzi che con le sue piroette aveva scaldato gli animi del San Paolo senza però riuscire a trovare la rete. Alla fine la squadra del tecnico di San Vincenzo uscì tra gli applausi. Resta nell’album dei ricordi la bellissima immagine che vide l’allora capitano dei nerazzurri Javier Zanetti, accarezzare lo sconsolato Lavezzi in lacrime dopo l’errore decisivo dagli undici metri. Gli ultimi due Napoli-Inter di Coppa Italia sono storia recente, ma quella del 2011 resta l’unica sconfitta degli azzurri negli ultimi anni post fallimento. Il resto solo vittorie, di grande impatto emotivo e piene di pathos. Nel 2012 l’appuntamento in Coppa si ripete, ancora una volta nei quarti di finale, vinse il Napoli con un secco 2-0 firmato dal Matador del San Paolo, Edinson Cavani. L’attaccante uruguagio prima si procurò il calcio di rigore che sbloccò il risultato, poi chiuse la pratica a pochi minuti dal fischio finale, nei minuti di recupero; quando portò a spasso l’intera difesa dell’Inter e firmò il 2-0 mandando il pubblico del San Paolo in visibilio. Si raggiunse la semifinale ma l’avventura continuò fino alla storica finale del 20 maggio 2012, quando gli azzurri conquistarono il prestigioso trofeo, primo dell’era De Laurentiis, contro la Juventus dei record di Antonio Conte. Coppa Italia 2014-2015, Napoli detentore del trofeo, il tabellone mette di fronte ancora una volta gli azzurri all’Inter del neo/vecchio tecnico Mancini; ancora una volta nei quarti di finale. Dopo una partita combattutissima e tirata, con bellissime trame di gioco e occasioni da gol - con l’incombere dei supplementari - Gonzalo Higuain diviene il Genio della Lampada. Da una rimessa laterale di Faouzi Ghoulam, nella disattenzione generale della difesa dell’Inter e di Ranocchia, che dimentica di marcare il fuoriclasse argentino, allo scoccare del minuto 93 batte Carrizo, mandando il Napoli in semifinale, il San Paolo in estasi e Roberto Mancini al manicomio. Il tecnico jesino, infatti, era già pronto a dare le direttive ai suoi in vista dei supplementari, al gol di Higuain era girato verso i collaboratori sulla panchina e soltanto dopo l’urlo e il boato assordante dei 50.000 riuscì a capire cosa realmente stesse accadendo. Nel post gara, un Mancio inviperito, apparentemente calmo, non riuscì a trovare le parole per la beffa di nome Gonzalo: “Non possiamo prendere un gol del genere, non ho nulla da aggiungere. Higuain è un calciatore d’esperienza ed è scattato prima degli altri sulla rimessa laterale, approfittando della dormita dei nostri, è un calciatore molto furbo, mai lasciargli tutto quello spazio. Assurdo concedergli quella occasione, siamo stati dei polli”. Proprio così, l’allenatore nerazzurro non usò mezze misure, per commentare l’inaspettata disfatta ma martedì al San Paolo ci sarà una sorta di rivincita. La storia si ripeterà, ancora nei quarti di Coppa Italia, ancora in pieno inverno. Napoli-Inter è diventata ormai “l’abitudine” del tabellone di Coppa Italia, come nel 97, 2011, 2012 e 2015, ci sarà il San Paolo delle grandi occasioni ma sull’altra panchina, Mancini, troverà Maurizio Sarri, l’allenatore “rivelazione” che l’ha già battuto in campionato. I nerazzurri avranno il dente avvelenato memori della batosta firmata in calce lo scorso anno da Gonzalo Higuain, Re incontrastato del San Paolo, che pende dalle sue giocate, dai suoi gol e sogna un’altra notte storica