Nulla è perduto. Non può essere una sconfitta con la Roma a rompere il giocattolo Napoli nella lotta allo scudetto. Certo, la giornata di ieri ha dato un tremendo scossone al campionato con il successo della Juventus al 93’ con l’unico tiro in porta in casa della Lazio e con il ko degli azzurri davanti alla propria gente. Ma bisogna assolutamente pensare positivo, anche perché i partenopei non meritavano assolutamente una scoppola del genere. La partita ha visto i padroni di casa protagonisti con tantissimi tiri nello specchio della porta ma a godere sono stati gli ospiti capitolini ai quali è andato tutto bene. Dal pareggio di Under grazie alla deviazione di Mario Rui fino alla quarta rete di Perotti aiutato dall’assist del terzino portoghese. Nel mezzo della gara c’è stato un assalto alla porta romanista dove Allisson ha chiuso la porta ad Insigne dopo aver subito inizialmente lo svantaggio. Lorenzinho ha provato in tutti i modi a tenere in piedi il Napoli ma il brasiliano gli ha negato sistematicamente la gioia della doppietta. Purtroppo è andata male e bisogna accettare il risultato finale. Ma questo non vuol dire consegnare lo scudetto nelle mani della Juventus. Che è rimasto un punto sotto ma deve recuperare la sfida con l’Atalanta e quindi virtualmente potrebbe essere già capolista. Ma al momento non lo è. La cosa da non fare è abbattersi. Assolutamente si deve rimanere concentrati sul pezzo. E a far capire agli azzurri che nulla è perduto ci ha pensato il pubblico del San Paolo che al triplice fischio finale ha applaudito e non fischiato. Dagli spalti tutti hanno visto che il Napoli ha giocato come sa, ha attaccato a testa bassa ed è stato molto sfortunato. C’erano rimasti male tutti quando hanno saputo la notizia che arrivava da Roma. La rete di Dybala al 93’ aveva amareggiato il popolo partenopeo presente al campo che già pregustavano un pareggio che poteva permettere al Napoli di allungare. Quando, però, è cominciata la partita del San Paolo tutti hanno dimenticato la Signora pensando solo a tifare per i propri giocatori. Giocatori che forse hanno accusato la vittoria della Juventus ma a guardare la prestazione non si direbbe. Certo, la Roma ha fatto ciò che voleva dopo essere passata addirittura in vantaggio con Dzeko. I giallorossi si sono chiusi a riccio e hanno giocato di ripartenza. Di Francesco deve ringraziare il suo portiere Allisson ma aveva preparato la partita proprio come poi si è sviluppata. Alla fine ha avuto ragione lui e si è anche preso i complimenti. Quando si vince si ha sempre ragione, soprattutto se lo fai in casa del Napoli che in precedenza aveva conquistato dieci successi consecutivi. Adesso bisogna rialzarsi per evitare di lasciare il red carpet ai bianconeri. Domenica allo Stadium arriva l’Udinese mentre il Napoli va al Meazza per sfidare l’Inter. È un’altra giornata che seriamente può dettare il tempo della stagione. Assolutamente gli azzurri devono aggiudicarsi l’incontro, in caso contrario Allegri prenderebbe addirittura il largo e lo scontro di aprile risulterebbe inutile ai fini della classifica. Purtroppo, però, il Napoli in questa settimana dovrà fare i conti con i processi. Sì perché dopo gli applausi di iersera da oggi, appena la città si sveglierà, si comincerà a parlare dell’eliminazione dalla Coppa Italia e dall’Europa League. E soprattutto del ko con la Roma che ha favorito la Juventus nella corsa al titolo. «Non penso che questa sia una partita che ci può abbattere. È stata una prestazione dove abbiamo costruito tanto ma c’è da capire perché abbiamo concesso quattro cinque palle gol facendoli entrare poche volte in area», Maurizio Sarri, così come i tifosi, non fa drammi. E meno male.