Altro che incantesimo spezzato: la vera magia è stata fermarsi nel momento giusto, al (primo) posto giusto: «Io dico che avevamo bisogno di un break: la squadra necessitava di tirare il fiato dopo una partenza così. Sarebbe accaduto comunque con qualche pareggio e invece la pausa ci permette di arrivare forte». Luciano Spalletti non bluffa: aveva già spiegato i benefici di questa lunga quanto singolare sosta invernale obbligata dal Mondiale e ieri lo ha ribadito a un giorno dalla fine del Winter Football Series by Regnum, come riporta Il Corriere dello Sport.
«C'è chi dice che era meglio non farla perché stavamo andando bene, ma ripeto: necessitavamo di un momento del genere. Credo che la sosta risulti più scomoda a chi aveva trovato la quadra nell'ultimo periodo. Ora si va con fiducia ad iniziare e ci saranno altre amichevoli». Anche al Maradona: sabato con il Villarreal e il 21 dicembre con Lilla. Oggi si va in scena con il Crystal Palace. L'allenatore degli inglesi è un totem: Patrick Vieira, ex centrocampista dell'Inter. «Un mostro sacro», dice il signor Luciano. «Poteva essere la completezza del nostro centrocampo: lui da solo faceva Zielinski, Anguissa e Lobotka. Dalla panchina era una roba impossibile».
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