Il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera.
La famosa rateizzazione delle tasse chiesta dal calcio. Con le norme vigenti, trascorso il termine (22 dicembre) per pagare gli adempimenti fiscali ci vorrebbero due mesi prima di aderire a un piano con l’Agenzia delle Entrate, incorrendo perciò in sanzioni penali e sportive. Qual è la soluzione da lei suggerita?
«Contrariamente alle altre imprese, il calcio è sottoposto ai controlli Covisoc. Si sta valutando con il ministero dell’Economia di consentire ai club che chiederanno la dilazione di debiti fiscali accumulati negli anni di crisi (concessione che ritengo un errore) di pagare entro il 16 febbraio la prima quota del rateizzato oltre alla scadenza ordinaria. Basta una circolare interna. Questo potrebbe evitare di incorrere in sanzioni sportive».
Gli ha appena negato un sostegno...
«È un mondo che conosco bene, ho solo voglia di contribuire a migliorarlo. Mi sto confrontando con il presidente Casini e lui sa che da un mese sto lavorando al provvedimento sulla competitività del calcio di A, anche solo per questo mi sarei aspettato un giudizio sospeso. Sembra che i problemi siano nati oggi. In primis, la modifica della legge Melandri per allungare da tre a cinque anni la durata dei contratti di vendita dei diritti tv. Poi il tema dell’antipirateria. Avrei voluto presentare un emendamento governativo in conversione del decreto Aiuti quater, ma nel frattempo ne è giunto un altro proveniente dal Parlamento. Non ho l’ambizione di mettere la firma su un provvedimento, ma mi piacerebbe che ci fosse un minimo di coordinamento altrimenti sembra che ci sia schizofrenia nelle istituzioni. Inutile che parli col presidente di Lega se poi c’è un senatore, proprietario di un club e consigliere federale che si muove in autonomia».
Si chiama Claudio Lotito.
«Ben vengano contributi e riflessioni, sono utili».
Quali altre misure ha allo studio per il calcio?
«Stiamo affrontando il tema del diritto alle scommesse: è irrituale che l’organizzatore dell’evento non abbia alcun beneficio, rispetto a una catena che parte proprio grazie ai suoi investimenti. Stiamo lavorando per rendere nuovamente legali pubblicità e sponsorizzazioni delle aziende del betting, anche per tutelare il gioco legale e responsabile».
È possibile arrivare a una sintesi con la Lega serie A?
«Non ho mai alzato un muro. Ciò che è consentito al sistema delle imprese è permesso anche al calcio, perciò se la sanzione sarà del 3% per le aziende che chiederanno la rateizzazione, lo stesso varrà per la A. Spingo per un tavolo di confronto col presidente Casini per consentire al calcio di competere al meglio in Italia e nel mondo. Ma non si possono accampare pretese e poi avere comportamenti impropri e incomprensibili. Tralascio per un momento quelli morali, ma prima o poi anche di questo si dovrà discutere, insieme alla reputazione di questo mondo. Senza reputazione non c’è prospettiva di sviluppo, anche economico».
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