Napoli - Pino Sacripanti, coach della Gevi Napoli Basket promossa in Serie A, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport.
Cosa la spinse ad accettare l'offerta della Gevi?
«Il grande amore per la città. Io in A2 non volevo scendere e lo avevo detto al mio agente. Non per presunzione, ma perché arrivavano offerte che mi avrebbero potuto dare altri palcoscenici e anche un ottimo ingaggio, come dalla Polonia per esempio. Però avevo anche detto che avrei fatto un'eccezione per Napoli che avevo conosciuto e di cui mi ero invaghito durante le mie esperienze di Caserta ed Avellino. Così sono sceso ad ascoltare questa nuova dirigenza. Gente pragmatica, vera. Mi hanno esposto un progetto che mi ha convinto e insieme abbiamo raggiunto l'obiettivo che volevamo»
Chissà se a Napoli, in città, le hanno dedicato un murales…
«Non sono Maradona e non chiedo così tanto. Però subito dopo la fine della partita vinta a Udine mi è arrivato un messaggio da alcuni tifosi che diceva più o meno così: coach a Natale una delle statue nuove per il nostro presepe sarà la tua. Sono follemente innamorati della loro squadra questi ragazzi»