E' il momento della svolta: due gare per evitare il flop, azzerare tutte le critiche e ripartire

Rassegna Stampa fonte : Il Roma
E' il momento della svolta: due gare per evitare il flop, azzerare tutte le critiche e ripartire

Due partite per la svolta. Novanta minuti in campionato e altrettanti in Champions diranno se il Napoli può davvero competere a certi livelli in questa stagione o si deve accontentare delle briciole. Gli azzurri e Sarri sono alla prova del nove questa sera contro l’Inter e martedì in casa del Benfica. Spetta a loro poter cambiare il corso della storia riuscendo ad unire i risultati alle prestazioni. Si comincia, dunque, con un confronto molto delicato con una big decaduta ma che con la cura Pioli sembra sulla buona strada per diventare di nuovo protagonista. I meneghini, dopo la figuraccia in Europa League, le hanno date di santa ragione alla Fiorentina che, però, è riuscita a segnare lo stesso due gol. Praticamente l’avversaria di turno ha gli stessi problemi difensivi del Napoli solo che la davanti ha attaccanti veri che sanno fare la differenza. Purtroppo in fase realizzativa il team partenopeo latita. L’assenza di Milik si è fatta sentire non poco ma non può essere un alibi per le mancate vittorie. Le occasioni ci sono state ma nessuno le ha sfruttate a dovere. Sarri ha pensato opportuno di utilizzare Gabbiadini a singhiozzo e quindi non è riuscito a trarre il massimo da lui. Stasera Manolo dovrà essere per forza titolare contro l’Inter. Con Mertens squalificato il posto è suo. Ha voglia di esplodere il bergamasco, di togliersi un po’ di sassolini dalla scarpa. Ma se non riesce a fare i movimenti della prima punta e non si smarca per calciare di sinistro sarà di nuovo criticato. I trentamila del San Paolo non aspettano altro che portarlo in trionfo dopo un gol vittoria. Si gioca tutto il sor Maurizio. Gli ultimi risultati negativi l’hanno fatto finire nella macina delle critiche. Un bel po’ di tifosi ce l’hanno con lui. Hanno già dimenticato il bel gioco entusiasmante che l’anno scorso dettava legge ovunque. Non vinse il campionato ma portò il Napoli in Champions League dalla porta principale. Ultimamente viene bacchettato perché troppo integralista con il suo modo di vedere il calcio. Non cambia mai e sistematicamente viene punito alla prima occasione dopo aver faticato tanto a segnare. Sicuramente l’assenza di Higuaìn pesa ma l’anno scorso davanti a Reina c’era un vero e proprio muro invalicabile. Adesso tutti si permettono il lusso di battere il portiere spagnolo. A Sarri viene contestato anche il mancato utilizzo di calciatori che sono stati pagati un bel po’. Il tormentone è Rog. La riserva di Modric della nazionale croata non ha mai visto il campo. Ma neanche Giaccherini è stato schierato con continuità e dall’inizio. Per non parlare di Tonelli. Maksimovic, invece, ha fatto delle toccate e fughe. L’unico che ha giocato molto è Zielinski, ma giusto perché Sarri lo aveva allenato all’Empoli. Oggi, però, vale la pena azzerare tutte le critiche. Ci sono due sfide dove il Napoli e il tecnico si giocano (quasi) tutto. Inter e Benfica sono gli arbitri di una squadra che deve capire che cosa vuole fare da grande. È una sorta di sliding doors il doppio incontro. Se si apre quella giusta allora tutto bene. Si dovesse sbagliare entrata al quel punto potrebbe succedere qualcosa di imprevisto. Speriamo di no.

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