Napoli Calcio - Scrive Monica Scozzafava nel suo editoriale per il Corriere del Mezzogiorno:
Gattuso
"Va bene il patto di ferro con i giocatori, che in lui raffigurano il paladino della giustizia contro gli attacchi mediatici e non solo, ma la serenità è una conquista totale. E significa, in certi casi, isolamento dal contesto ambientale. Sotto la pioggia si continua a danzare, con la speranza che all’orizzonte spunti l’arcobaleno. Non c’è altra scelta, del resto. Le frizioni con il club sono vive, e probabilmente tali resteranno fino al termine della stagione, ma sentirsi costantemente sotto attacco, e non farne mistero a telecamere accese, può essere interpretato come segnale di debolezza. Soprattutto da chi in questa squadra non crede, da chi oggi non scommetterebbe un solo euro sul miracolo bis. Di chiacchiere non si vive, la risposta migliore (l’unica possibile in questo momento) deve darla soltanto il campo. Qui c’è tanto da fare, per recuperare credibilità e certezze. La semifinale di Coppa contro l’Atalanta, non sembri ripetitivo e banale, è l’ennesimo esame. Non sarà l’ultimo, anzi Gattuso deve augurarsi che per il suo Napoli, quello in cui ha riposto fiducia incondizionata, gli esami non finiscano mai. Arrivino piuttosto uno dietro l’altro con indice di difficoltà sempre crescente. Non certo per cadere nuovamente nel tritacarne della discussione (panchina sì, panchina no) ma per acquisire consapevolezza e forza contro tutto e tutti. Poi, il calcio, che non è certo scienza esatta, ma mondo del possibile, riserva sorprese a volte inaspettate. Ma bisogna mettersi nelle condizioni per riprendere a dettar legge, allontanare i fantasmi e convivere con il senso di precarietà. De Laurentiis non ha battuto ciglio, domenica scorsa, dopo le esternazioni dell’allenatore. Un solo segnale, di forza, ieri con un tweet a difesa del ds Giuntoli e velatamente di tutto l’ambiente sportivo. Sincero o meno, poco importa. Alla fine è sempre e solo il campo che decide chi va via e chi resta".