Se digitate sul web “Antonio Conte Modena-Siena” potrete certamente trovare dei punti in comune con il Napoli attuale. Ovviamente, è bene precisarlo, quel monologo contiano del febbraio 2011 va contestualizzato ai fatti odierni. Tra i passaggi di quella conferenza passata alla storia per i modi accesi con cui Conte difendeva squadra e società dalle critiche in un momento dove i risultati non erano dalla parte del suo Siena, l’allenatore utilizzò questa espressione: “Anche il Barcellona può fare di più, ma si può fare anche molto, molto meno”. Ecco, questo concetto può essere attualizzato dopo 14 anni, al Napoli. La sensazione diffusa è che si pretenda da questi ragazzi più dello straordinario che stanno facendo. Come se l’obiettivo primario, fissato ad inizio stagione, fosse lo scudetto e non la qualificazione in Champions. Poi ci sta che Conte aggiunga Europa League e Conference ma è un discorso che lascia il tempo che trova.
Torniamo poi a quel famoso sfogo di Conte ai tempi del Siena. Anche in quel caso utilizzò le espressioni “stiamo spingendo la macchina a 200 all’ora” e poi “sembra che tutto sia dovuto”. In una delle ultime conferenze stampa, l’allenatore salentino ha ribadito questi due concetti sul suo gruppo di lavoro ed anche sull’ambiente che circonda il Napoli. Sono bastati due pareggi, l’Inter che ha accorciato le distanze, per mettere in discussione un percorso partito 9 mesi fa tra macerie e diffidenza da parte di tutti. Stare al primo posto è motivo d’orgoglio, deve dare sempre stimoli. Tutto giusto, ma guai a trasformare lo straordinario in ordinario. Molti, legittimamente, fanno notare i soldi investiti dal club l’estate scorsa e la non sostituzione di Kvara. Argomenti validi, ma che non possiamo portarci dietro, e magari tirare fuori, ogni volta che non si vince una gara. La conferenza di Manna è stata esaustiva. Inutile tornarci su.
Godiamoci questa seconda ed ultima parte di stagione con leggerezza e possibilmente senza tensioni. Se il Napoli sarà primo avrà fatto un capolavoro in appena 12 mesi. In caso contrario, si continuerà nel percorso come lo definisce Conte. Questa squadra, con pregi e difetti, sta dando tutto spingendo il motore al massimo dei giri. Non chiedetegli sempre lo straordinario anche perché si sarebbe potuto fare anche molto, ma molto meno se pensiamo alle premesse d’inizio anno.