Il Napoli si avvia a giocare l' ultimo big match dell'anno contro il Milan. Servirebbe un colpo di coda per rimediare a quanto va male negli ultimi tempi. Il club azzurro continua a perdere i pezzi e crolla sotto i colpi della sorte. Il trend è pesante. Nell'ultimo mese l'Inter ha rifilato undici punti agli azzurri. La seconda sconfitta in casa è stata ancora più bruciante rispetto a quella dello scorso sabato sera. Perdere con l'Empoli al Maradona fa più male rispetto all'Atalanta, con tutto il rispetto per il gruppo dell'ottimo Andreazzoli, molto bravo ad organizzare tatticamente la sua squadra.
Il Napoli sembra aver imboccato la strada dello scorso anno. Partenza sprint, poi gli infortuni degli uomini determinanti e crollo costante. Il momento è difficile perché mancano uomini chiave. Tuttavia, vanno sollevate anche altre osservazioni, soprattutto in attacco. Il Napoli sembra trovarsi come lo scorso anno, quando perso Osimhen è caduto nell'equivoco tattico di considerare prima alternativa Dries Mertens. I numeri recenti danno senza dubbio ragione alla scelta, ma contro l'Empoli, ad esempio, è stato impiegato troppo tempo per intervenire. Mertens non può giocare sempre al centro dell'attacco. Può farlo quando gode di uno stato brillante, come contro la Lazio che, in verità, è sembrata la partita tanto perfetta quanto irripetibile, almeno in tempi ravvicinati. Il nodo è di natura atletica e fisica. Mertens ha bisogno di anticipare i difensori per non soccombere alla loro fisicità. Gli basta avere quello scatto in meno per essere puntualmente anticipato perché non ha la fisicità che gli viene in soccorso quando non si riesce a dare quel centimetro in più all'avversario di turno. Queste osservazioni non sono casuali se si pensa al fatto che Petagna era pronto ad entrare subito nella ripresa dell'ultima gara per affiancare il belga. Poi qualcosa ha fatto ritardare il cambio. Resta il fatto che Spalletti, come il ct Mancini, preferisce affidarsi al falso nove anche quando sono in giornata decisamente falsa piuttosto che schierare l'uomo di ruolo. Il parallelo con il ct ha un legame chiaro perché l'escluso di turno è lo stesso. È difficile preferire Petagna a Mertens per tanti motivi ma non si spiega perché non possano giocare insieme. L'ex Spal avrebbe la possibilità di facilitare il belga portandosi dietro le attenzioni dei difensori. Contro l'Empoli si è vista una difficoltà di manovra perché davanti non c'erano i movimenti giusti, mancava un riferimento di natura tattica... Vedremo...