Buon pomeriggio lettori di CalcioNapoli24, a breve inizierà l'evento "E'tutta una questione di gusto" organizzato dalla Regione Abruzzo, SSC Napoli, e comune di Castel di Sangro, Wall Street Italia presenta Smart talk. Tra gli ospiti presenti ci saranno: Aurelio De Laurentiis, produttore cinematografico e patron della SSC Napoli, il cuoco Niko Romito, Franco Pepe, artigiano pizzaiolo titolare della Pizzeria "Pepe in grani di Caiazzo", Marcello Zaccagnini, vignaiolo d'Abruzzo, Raffaele Cavallo di Slow Food Italia e Raffaella Accardo, direttore vendite Italia della cantina Farnese Srl. Cura e conduce l'evento, Leopoldo Gasbarro, direttore di Wall Street Italia.
Gasbarro: "Ringrazio per l'ospitalità, chiamo subito in causa Aurelio De Laurentiis"
De Laurentiis: "Calendari? Per il Napoli è andata bene, hanno eliminato le problematiche del passato. Abbiamo le date, ma non abbiamo le squadre che affronteremo in Europa: non so calibrare quindi ancora tutto. Hanno eliminato delle problematiche del passato che ci vedevano senza diatribare tra noi in Lega, non abbiamo ancora le squadre che affronteremo in Europa. L'Italia è un paese di sordi perché nessuno si prende mai la responsabilità. Juve terza giornata? Anche loro dovranno incontrare noi altrimenti parliamo di Juve come mostro sacro. Nelle gare importanti com finale di Coppa Italia e Supercoppa ci è andata bene. E' un buon inizio"
De Laurentiis: "Il sindaco di Castel di Sangro mi ha fatto visitare il Museo Civico, è stata una cosa sbalorditiva. Secondo me sulla pizza si crea un errore fondamentale creando contrapposizione tra la pizza napoletana e romana che è una grande cazzata perchè se vai a 10km da verona hai una pizza straordinaria. La pizza è pizza, ognuno la fa come vuole. Può cambiare la cottura a legna, ci sono certi pizzaioli napoletani che hanno un menù che è solo una rappresentazione delle primizie ma quando hai poi la pizza sul tavolo è tutta liquida. Poi c'è la pizza fatta cuocere a gas"
Romito: "Il cuoco è una persona che comunque racconta tramite i piatti il proprio linguaggio e personalità. Quando si lavora a certi livelli, il piatto è una sintesi dei propri valori. Cerco molto una cucina fatta di concretezza, senza sovrastrutture e non vuole stupire a tutti i costi alla vista. Punto su ingredienti normali che mangiamo a casa, chi li assaggia riconosce che l'ingrediente usato ha utilizzato vari passaggi per arrivare a quella semplicità che per me è un punto di arrivo. Sono un cuoco che ha voglia di fare ricerca, che ha voglia di raccontare un territorio, un progetto che nasce a Rivisondoli: quest'anno abbiamo raggiunto 20 anni d'attività. Per l'occasione abbiamo fatto un menù particolare"
Pepe: "Il mio progetto è nato nel 2012, per me è stato bello incontrarmi qui con Niko. Ci somigliamo un po' perchè cerchiamo di fare tanto per il territorio. Ho iniziato con 7 ragazzi e non sapevo se potevo pagarli a fine mese. Bisogna credere nelle proprie idee e dare certezze al cliente che poi ritorna. Bisogna uscire dallo schema del pizzaiolo anni 80, ho scomposto questa figura formando su team in cui ognuno ha il suo compito. Ho cercato un'identità della pizza nel piatto, facendo riconoscere la mia creatività nel piatto. Ho creato poi delle figure tecniche che mi potesse aiutare come la biologa nutrizionista e di chi mi procura le materie prime. Oggi cerchiamo di parlare sano con il cibo"
Accardo: "Per noi è importante la qualità dell'uva. Per questo abbiamo un team di 20 enologici facendo un lavoro certosino iniziano un progetto qualità decidendo di investire sulla figura del contadino che per noi diventa così una figura importante. Un vigneto diventa un componente della famiglia per loro, questo diventa una risorsa fondamentale perchè chi meglio del contadino sa l'esigenza di quella pianta. In questo modo riusciamo a garantirci un controllo sul vigneto 365 giorni all'anno. Ci concentriamo molto sulla varietà di vini senza intaccare la qualità che vogliamo raggiungere ad ogni costo"
Cavallo: "Slow Food nasce 30 anni fa allargando la visione enogastronomica per la tutela e salvaguardia della biodiversità alimentare in Italia mondo: in Italia abbiamo 55mila tipologia di animali, 7mila varietà di vegeatli diversi, 325 presidi slow food con prodotti che abbiamo tutelato e che rischiavano l'estinzione. Tutto questo mondo deve essere guardato con interesse perchè l'agroalimentare italiano non sono solo gli chef, ma si compone di tanti attori all'interno di questa filiera"
Zaccagnini: "Ognuno di noi può fare il meglio di se stesso. Nel mondo del vino, io nasco come cantina nel 1973: eravamo dei piccoli produttori. Non avevamo soldi per campare, facendomi il sento della croce e diniziando l'attività. Ho premiato De Laurentiis con il premio Prisco dieci anni fa. La mia attività è iniziata dietro dei signori che non mi hanno pagato il raccolto, ma non avevo la cultura di fare il vino. In Abruzzo abbiamo tante risorse, bisogna lavorare ogni giorno con umiltà"
De Laurentiis: "L'agricoltura è stata un po' dimenticata in questi anni. La professione del contadino è estremamente elegante perchè deve saper valutare tante cose. Barattare la libertà della natura, veder crescere una pianta con fare l'impiegato io non lo farei mai nella vita. I politici hanno scoperto l'agricoltura ed il made in Italy quando c'è stato l'Expo mettendosi la medaglia. Si sono inventati un mare di cazzate con il Doc o Dop, mi viene da ridere quando dicono che quel pomodoro si può fare solo nel salernitano. Mi sono preso due semi, li ho piantati a Los Angelse e mi è venuto ottimamente. Dipende dalla qualità del terreno, la composizione chimica".
De Laurentiis: "Noi siamo ciò che mangiamo, ma questo non viene insegnato nelle scuole. I genitori, per tenere buoni i figli, gli danno merendine o la qualunque: c'è mancanza culturale. Quando una donna mi dice che non sa cucinare, mi dà scoglionamento. Le donne rifiutano cucinare, è come un dovere che non vogliono compiere. E' come se gli avessi sfruculiato il pasticciotto, il ruolo di madre e moglie è il ruolo più straordinario del mondo. L'80% degli chef penso è fatto da uomini ed il 20% da donne, magari noi abbiamo più creatività"
Zaccagnini: "Il nostro Montepulciano è il più venduto negli USA mentre in Norvegia siamo nella top 10 nonostante lì ci fosse il monopolio. In Svezia siamo al quarto posto come vino italiano. E' un orgoglio per noi che siamo partiti da un paesino di 250 abitanti. Bisogna mantenere il giusto rapporto qualità-prezzo"
Cavallo: "Slow Food ha dato vita 10 anni fa all'università privata enogastronomica a Potenza riconosciuta anche dal ministero. Arrivano anche ragazzi dall'estero per studiare da noi. Non capisco perché i ragazzi sappiano tutto sull'ultimo modello di cellulare mentre non sanno nulla del cibo. L'agroalimentare italiano produce più del 10% del pil del nostro paese"
De Laurentiis: "Nel calcio ho addirittura ho voluto supervisionare l'acquisto della materia prima e soprattutto ho fatto delle grosse litigate con alcuni allenatoriep erchè si lasciava troppa libertà nel buffet o negli ordinativi, all'atleta. L'alteta non sa, ho 13 stranieri con una cultura locale inesistente perchè vengono dall'estero ed ognuno di loro ha una composizione chimica diversa. E' fondamentale l'alimentazione, il porzionato e la garmmatura ma alla base c'è la materia prima. Ad un certo punto ho detto signori a me non va più bene che mangiate più salmone perchè non è quello selvaggio che prendo in Alaska: da dove viene? Quanto inquinamento ha? Questo vale per le uova, le verdure, la carne. Sono folle per l'acqua e per creare all'interno delle cucine l'osmosi. E' una stagione dove noi stiamo navigando a buio perchè siamo tutti, siamo noi che dipendiamo dall'Uefa o viceversa? Loro stabiliscono che devono fare un Europeoa giugno e noi dobbiamo fare una calendarizzazione compressa rischiando infortuni e mettendo in crisi il valore economico delle società. Al tifoso importa marginalmente della nazionale, della Champions e dell'Europa League. Il tifoso ha la massima ambizione nel vincere lo scudetto: se tu mi offendi il tifoso, può essere chi ti pare, stai facendo un autogol al calcio italiano. Che Napoli sarà? Sarà un Napoli Osimheniano"