L'edizione odierna del Corriere del mezzogiorno intervista Bruno Siciliano, luminare nel campo della robotica, professore ordinario alla Federico II ma tifoso sfegatato del Napoli
Da luminare della robotica a tifoso accanito del Napoli. Un dottor Jekyll e mister Hyde, calcisticamente parlando, dei nostri tempi. Bruno Siciliano, 62 anni, professore ordinario di Automatica alla Federico II e abbonato alla squadra partenopea dal 1966. I suoi studi sulla robotica sono riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Quest’anno ha vinto a Monaco di Baviera il prestigioso premio Engelberger Robotics Awards ma è anche — e prima di tutto — un grande tifoso del Napoli e lo segue ovunque, sia in casa sia in trasferta, dove spesso ci sono anche seminari di ingegneria robotica a cui non fa mancare la sua presenza.
Lei è un professore severo? Qualcuno la critica per la sua passione un po’ fuori le righe per il calcio? «Solo quando il Napoli perde (ride, ndr ) non sono dell’umore giusto, diciamo così. Ma sono ovviamente esigente e pretendo che gli esami siano fatti bene. Dopo la sconfitta nel marzo scorso contro il Milan al Maradona ero un po’ arrabbiato: ho rinviato la seduta e qualche studente in una scheda anonima mi ha criticato. Ma onestamente me ne frego. Senza falsa modestia per me parlano i miei lavori, gli studi e i riconoscimenti in tutto il mondo. Non cerco di nascondere la mia passione e i miei studenti lo sanno. Quando ho finito la lezione lunedì ho indossato subito la mia sciarpa azzurra e sono partito».
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