Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto il direttore sportivo Walter Sabatini. Di seguito le sue parole:
«Sono più di un simpatizzante della città di Napoli dalla gestione di Luciano Spalletti che è mio amico. Quando Luciano è venuto a Napoli ho tifato affinché raggiungesse grandi risultati e questo è accaduto, oltretutto giocando un calcio spettacolare. La città se lo merita, per Spalletti è stata una bella esperienza.
Posizioni dei borbonici? Ho riletto per la terza volta il Gattopardo dove gli influssi e riverberi del dominio borbonico si sentono di più. I riverberi di quel periodo storico sono ancora presenti nell’aria. Quel periodo storico è stato sontuoso per la storia del nostro paese poiché c’è stata l’Unità d’Italia e c’è stata l’affermazione della borghesia in un contesto politico dove c’era la proprietà terriere legata ai titoli nobiliari. C’era un analfabetismo assoluto, leggevano solo i religiosi e chi frequentava i conventi che erano forti poiché erano finanziati dall’aristocrazia.
Scudetto? Non lo voglio dire. Non sono un giornalista, sono un dirigente e devo stare attento a ciò che dico. Se lo vincesse il Napoli sarebbe un impresa stellare fuori dalle previsioni e dal preambolo. Dopo la chiusura disastrosa dell’anno scorso, gli azzurri hanno avuto una reazione fantastica e determinata, soprattutto spinta in prima persona da Antonio Conte. Le scelte di mercato hanno ripagato poiché McTominay è l’unico vero acquisto che è stato fatto in Italia quest’anno.
De Laurentiis un sultano? Non ho il libro di Spalletti, lo ordinerò su Amazon, ma sultano non è offensivo anche se ha un significato negativo. Antonio Conte ha fatto quello che avrebbe fatto lui, era tutto prevedibile. Quando Conte fa Conte vince. Nel calcio conta vincere e la sconfitta rende tutti brutti e insopportabili, la vittoria è definita dal tutto, anche dalle partite vinte con il braccino corto.
Il Napoli ha espresso anche un bel calcio e sta facendo un campionato straordinario. Il fatto che a due giornate dalla fine non sappiamo chi vincerà il campionato è un risultato sportivo incredibile secondo me. Si gioca per la competitività, poi il risultato premierà uno o l’altra squadra e alla fine farà la differenza. La competitività è il vero obiettivo per un club, soprattutto per un club come il Napoli».